MANTOVA – Una maxi evasione fiscale da 320 milioni di euro. L’inchiesta, tuttora in atto, è legata al crac della Mantova Petroli srl, ditta specializzata nel commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi con sede legale in piazza Vilfredo Pareto, nell’area del Boma. Un fallimento risalente al luglio del 2018. I vertici aziendali sono indagati dalla procura di via Poma per bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio. In corso d’indagine il gip ha emesso a carico dei vertici aziendali tra cui il presidente del consiglio d’amministrazione, diversi provvedimenti di misura cautelare su cui puntualmente è stato presentato ricorso in Cassazione. L’attività della Guardia di finanza, ha evidenziato numerose e gravi irregolarità nella gestione societaria. In particolare il presidente del cda, anche in qualità di liquidatore della fallita, avrebbe trasferito nel tempo decine di milioni di euro in favore di una società controllante con sede in Austria. Altri gravi indizi di colpevolezza sarebbero emersi in relazione ad un’ulteriore distrazione di fondi relativa alla cessione di un ramo d’azienda della Mantova Petroli. Tra le accuse mosse dagli inquirenti anche il fatto di aver condotto operazioni dolose, consistenti nella sistematica omissione del versamento dell’Iva per oltre 320 milioni di euro.L’accusa di autoriciclaggio si fonda invece sul disinvolto trasferimento di enormi somme di denaro.
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