OSTIGLIA – Episodi di violenza reiterati, e sempre più aggressivi, da parte del figlio, malato psichiatrico sulla madre, fino all’epilogo di ieri, quando nel pomeriggio i Carabinieri di Ostiglia hanno arrestato in flagranza per il reato di maltrattamenti in famiglia, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, un giovane residente nell’Oltrepò mantovano. Un altro caso di Codice Rosso (uno dei reati previsti dalla legge del 19 luglio 2019) che però, grazie alla fattiva collaborazione dell’Arma dei Carabinieri e della Procura di Mantova, si è concluso in tempi record e senza ulteriori ripercussioni ai danni della parte offesa.
Anche questa volta un dramma nascosto tra le mura familiari, in questo caso il figlio contro la madre. Già seguito dai reparti psichiatrici della provincia, il giovane non era nuovo a episodi di maltrattamenti. Già qualche anno fa, non accettando i richiami della madre, vedova e con tante spese da sostenere, chiedeva insistentemente soldi per andarsi a procurare alcol (quindi un dramma nel dramma) in giro per i locali del territorio.
Da pochi giorni la madre del ragazzo si era rivolta ai Carabinieri del luogo che immediatamente avevano attivato le procedure previste per tale tipo di reato, allertando anche l’Autorità Giudiziaria. Nonostante i vari interventi da parte delle varie pattuglie dei Carabinieri di Gonzaga in occasione degli atti di violenza posti in essere dal giovane sulla madre, giorno dopo giorno gli episodi diventavano sempre più violenti; fino a ieri, quando la pattuglia della Stazione di Ostiglia, diretta dal Maresciallo Sblendorio, a seguito di richiesta di intervento, ha trovato il giovane intento a sfondare la porta di casa in stato di forte alterazione alcolica, brandendo una bottiglia che ha poi provato a scagliare contro la pattuglia.
I militari, addestrati per situazioni del genere, sono riusciti a contenerlo e a non permettere che la sua azione portasse ad ulteriori conseguenze fermandolo e traendolo in arresto in flagranza di reato.
Il ragazzo, paziente psichiatrico affetto da disturbi da autolesionismo, è stato portato alla caserma di Ostiglia dove, durante le fasi di rito, è stato monitorato a vista dai militari; successivamente è stato condotto al carcere di Mantova a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.