BERGAMO -“Spiace intervenire per smentire altre rappresentanze che, per quanto minoritarie in termini numerici, diffondendo comunicati allarmistici rischiano di creare un grave danno alla categoria che ambirebbero invece rappresentare. Sul tema del Credito d’imposta al 20% per il carburante agricolo, la relazione tecnica all’articolo 7 del Ddl 2685 di conversione del decreto legge Aiuti bis, che estende al terzo trimestre del 2022 le agevolazioni, parla di tutto il gasolio impiegato nel settore agricolo e non solo di quello utilizzato dagli agricoltori.
Citare pertanto fantomatiche fonti ministeriali per insinuare il dubbio che le imprese agromeccaniche siano escluse da un beneficio sacrosanto in termini di legge e altrettanto dovuto in termini di buon senso, alla luce del fatto che i contoterzisti sono fra i maggiori utilizzatori di carburante per le operazioni svolte in campo, lascia particolarmente perplessi e preoccupa oltremodo la categoria, specialmente in Lombardia che rappresenta la prima realtà per i numeri del contoterzismo professionale.
Delle due, l’una: o chi lancia un allarme inesistente nasconde l’inconfessabile disegno di ergersi poi a salvatrice dei contoterzisti, cercando così di ‘vincere facile’, oppure lo fa perché ha letto con superficialità il provvedimento e con un improvvido comunicato stampa crea dubbi danneggiando la categoria, rischiando di far saltare il riconoscimento della misura del credito d’imposta. Se così fosse, chi pagherà i danni alle imprese agromeccaniche?”.
Così Confai Lombardia, in un tentativo di riportare chiarezza normativa sul Credito d’imposta al 20% per il carburante agricolo, al quale anche le imprese agromeccaniche hanno accesso per legge. Diritto mai messo in dubbio e supportato da uno specifico messaggio inviato dal presidente della Commissione Agricoltura della Camera, on. Filippo Gallinella, al coordinatore di Confai Lombardia Sandro Cappellini.