Governo: “chiuse scuole e università di tutta Italia fino a metà marzo”

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ROMA – Il governo ha deciso per la chiusura di tutte le scuole e università fino a metà marzo per gli effetti del coronavirusE’ quanto emerso dalla riunione tra il premier Giuseppe Conte e i ministri a Palazzo Chigi. Lo riferisce le principali agenzie di stampa italiane.
Gli italiani dovranno cambiare stile di vita almeno per 30 giorni.
Niente strette di mano, niente abbracci, basta meeting e congressi, stop alle manifestazioni, anche a quelle sportive. starnutire e tossire in un fazzoletto evitando qualsiasi tipo di contatto; chi ha oltre 75 anni e a chi ne ha più di 65 ed è ammalato l’invito è a rimanere a casa e a non frequentare luoghi affollati. Le partite di calcio, semmai, potranno avvenire solo a porte chiude. Nelle prossime ore si conoscerà la soluzione definitiva.
Il governo mira anche a potenziare il sistema sanitario, con un aumento del 50% dei posti nelle terapie intensive, quelle più sotto pressione in emergenza coronavirus. Per quel che riguarda lo sforamento del deficit, la richiesta potrebbe arrivare venerdì in Parlamento. Le opposizioni sono uscite deluse dall’incontro.
Si aspettavano un confronto sui temi economici e invece il premier e il ministro della salute Roberto Speranza hanno illustrato le nuove contromosse sanitarie, alla luce di un comitato scientifico “molto preoccupato”.

La priorità è ora per il governo quella di fermare la diffusione del virus. Anche per questo motivo all’incontro non era presente il ministro dell’Economia Gualtieri. Gli effetti delle prime misure prese nelle zone rosse – è stato spiegato – si vedranno nei prossimi giorni, poi sarà possibile fare una valutazione globale.

Il secondo decreto dovrebbe arrivare la prossima settimana, una volta ottenuto il via libera del Parlamento allo sforamento del deficit dello 0,2%: risorse aggiuntive per circa 4 miliardi che andranno a coprire, in primis, le spese sanitarie e gli interventi a sostegno di tutto il sistema produttivo. Arriverà poi un terzo decreto più organico con un’accelerazione sugli investimenti che prevederà, tra l’altro, lo sblocco dei cantieri e un intervento sulle semplificazioni normative.