GUASTALLA (REGGIO EMILIA) – La nuova Capitale italiana della cultura nel 2021? Potrebbe essere l’Unione dei Comuni della Bassa Reggiana, che comprende quell’ampia fetta di territorio che coincide con i paesi di Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara, Poviglio e Reggiolo.
Entro il 2 marzo l’Unione presenterà la sua candidatura, che verrà esaminata da una squadra di esperti; il 30 aprile, quindi, l’esito della selezione, che porterà ad individuare i 10 progetti finalisti. Entro il 10 giugno, infine, la nomina ufficiale della nuova Capitale della Cultura.
La Capitale italiana della Cultura, lo ricordiamo, è una città designata ogni anno dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e scelta da una commissione di sette esperti nominata dallo stesso ministero che, per il periodo di un anno, ha la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale. Nata nel 2014 a seguito del “Decreto Cultura” e della proclamazione della città di Matera a Capitale europea della Cultura 2019, l’iniziativa ha, tra gli obiettivi, quello di “valorizzare i beni culturali e paesaggistici” e di “migliorare i servizi rivolti ai turisti”.
«Dopo aver ottenuto l’importante riconoscimento a Riserva Mab di PoGrande, si preannuncia un’altra grande sfida per il nostro territorio, che comprende gli altri sette Comuni che fanno parte della Bassa Reggiana – conferma il presidente dell’Unione e Sindaco di Guastalla, Camilla Verona. – Tante sono infatti le bellezze naturali e il patrimonio storico delle nostre zone. La manifestazione di interesse è stata inviata lo scorso 13 dicembre al MiBACT, con lo spirito di voler dare visibilità al territorio e promuoverne la conoscenza, a partire dal progetto di marketing territoriale Terre di Po e dei Gonzaga e dei primi progetti di promozione già svolti, quali la app per le piste ciclabili, il nuovo portale e la partecipazione a Destinazione Turistica Emilia Visit Emilia. Insomma, una grande opportunità – conclude il primo cittadino – per fare conoscere il territorio e attrarre turisti e visitatori, e quindi anche valorizzare le strutture ricettive e i produttori locali e le comunità nel loro complesso».