QUISTELLO Violenze, botte e umiliazioni continue. Una 23enne di origine bosniaca e madre di una bimba di tre anni scappa da Landinara in provincia di Rovigo dove vive con il compagno anche lui bosniaco e la famiglia di lui, per trovare rifugio presso a Quistello presso l’uomo di cui si è innamorata, un 27enne di origine serba.
Succede il 30 di settembre ma il compagno e la sua famiglia non gliela fanno passare liscia. Il 2 ottobre si recano a Quistello, picchiano a sangue il nuovo compagno, riempiono di botte anche la ragazza e poi la caricano in auto e le tagliano i capelli in segno di sfregio.
Dopo tre ore dal pestaggio il fidanzato mantovano si reca dai carabinieri di Quistello e racconta quanto accaduto. Subito la Compagnia di Gonzaga allerta quella di Rovigo e di Castelmassa, partono le ricerche.
I carabinieri si recano subito nella casa di Landinara dove trovano il padre 56enne del compagno della giovane che nega tutto. Ma i militari non gli credono anche perché vedono che ha le mani con evidenti segni di una collutazione.
Le ricerche della giovane continuano finchè verso le 18, nei pressi di un cento commerciale, viene fermata una Mercedes Station vagon al cui interno trovano sempre il padre, la madre 53enne e la 23enne disperata che implora aiuto.
A quel punto sono scattate le manette per sequestro d persona per l’intera famiglia: il compagno, la madre e il padre, tutti con precedenti penali per furto. Il compagno dovrà rispondere anche di violenza sessuale.
Una drammatica vicenda finita bene solo grazie al tempestivo intervento dei carabinieri senza il quale la sorte della giovane poteva essere seriamente a rischio.