MANTOVA – Raccolta mele in flessione anche del 30% nel mantovano a causa delle gelate tardive dello scorso aprile e le grandinate, che hanno compromesso parte del raccolto.
Un trend in linea con quanto registrato in Lombardia, dove Coldiretti ha previsto che la raccolta delle mele toccherà una produzione complessiva di 19 milioni di chili, con una diminuzione del 23% rispetto allo scorso anno, secondo un’analisi Coldiretti su dati Prognosfruit.
Nel Mantovano le prime mele ad essere staccate dai filari sono le varietà Gala. “Rispetto allo scorso anno – sottolinea Pier Paolo Morselli, presidente cooperativa ortofrutticola Corma di San Giovanni del Dosso – l’avvio della campagna sta registrando una minore produzione intorno al 10-15%, con punte in alcune aree della provincia, dove le gelate sono state più intense, anche del 30 per cento”.
Dove ha colpito la grandine la storia è ben più triste. “Già le temperature in picchiata a ridosso della fioritura hanno influito negativamente – commenta Luca Galeotti, agricoltore di Pegognaga – ma il colpo di grazia è arrivato a fine luglio con la violenta gradinata che si abbattuta fra Viadana, Gonzaga e Pegognaga. Ho perso in un colpo il 90% del prodotto superstite e quello che sono riuscito a raccogliere delle mele Gala è rimasto leggermente più piccolo come pezzatura”. La qualità, almeno, è molto buona, ideale per la vendita diretta di cui Galeotti è alfiere sui mercati di Campagna Amica, mentre i quantitativi sono incomparabili con il 2020.
La produzione media – stima Coldiretti Mantova – dovrebbe quindi attestarsi intorno ai 400 quintali per ettaro.
A complicare lo scenario, afferma Morselli, “ci si è messa anche la cimice asiatica, quest’anno molto più presente sulle mele rispetto agli anni scorso; il fenomeno potrebbe essere interpretato per la forte riduzione di presenza di pere, letteralmente falcidiate dagli eventi atmosferici”.
Il mercato, dopo una prima risposta positiva e prezzi intorno ai 60 centesimi al chilogrammo, ha imboccato una strada in discesa, arrivando a 50 centesimi.
La produzione nazionale. L’Italia si classifica– sottolinea la Coldiretti – al secondo posto tra i Paesi produttori dell’Unione europea, dove la raccolta totale è stimata in 11,7 milioni di tonnellate, con in testa la Polonia che registra un aumento della produzione del 22% per un totale di 4,17 milioni di tonnellate, mentre al terzo posto si piazza la Francia con poco meno di 1,4 milioni di tonnellate (+3%).
Varietà diffuse in Italia
In Italia la mela più diffusa è la Golden Delicious con il suo colore giallo e la polpa croccante per una produzione di oltre 729 milioni di chili, seguita dalla Gala con le tipiche sfumature rosse per più di 378 milioni di chili previsti nel 2021, dalla Red Delicious con il rosso deciso e uniforme e circa 194 milioni di chili quest’anno, ma molto popolari sono anche le verdi e acidule Granny con oltre 115 milioni di chili e le Fuji, con oltre 152 milioni di chili, che sono fra le ultime a essere raccolte a fine stagione in ottobre.
Mele e salute. Le proprietà
Il successo delle mele in Italia è anche legato alle riconosciute proprietà salutistiche – ricorda Coldiretti – che ne fanno un sinonimo di salute e benessere. Il famoso detto popolare “una mela al giorno leva il medico di torno” ha un fondamento di verità: diversi studi dimostrano che può essere considerata a pieno titolo un farmaco naturale. Ma la popolarità della mela – conclude la Coldiretti – è dimostrata anche dalla sua presenza nella cultura, dal “frutto del peccato” di biblica memoria alla mela che, cadendo, ispirò allo scienziato inglese Isaac Newton la legge della gravità.