MIRANDOLA (MODENA) – «Capiamo l’emergenza, e sottolineiamo la ferma volontà e l’impegno di tutti per arginare il diffondersi del Coronavirus. Quando sabato scorso ci hanno presentato la necessità di spostare la cardiologia, al fine di ricavare stanze singole per pazienti da isolare in attesa di tampone, abbiamo convenuto che questo approccio fosse corretto, seppur provando un grande dolore vedere sospesi i ricoveri cardiologici a Mirandola. Ma, di fronte alla scelta di sospendere anche le attività di un altro intero reparto ospedaliero che ad oggi si era conservato “pulito”, per trasferirle a Carpi dove la situazione ci risulta ormai compromessa in quasi tutti i reparti, siamo fortemente preoccupati perché la prudenza e la sicurezza di pazienti ed operatori dovrebbe indurre in direzione esattamente opposta. Da subito poi nei mirandolesi si sono risvegliati i timori che, così come è avvenuto durante il sisma, le attività sospese o non torneranno, o torneranno fortemente ridotte». È questa la reazione del Sindaco di Mirandola, Alberto Greco di fronte alla scelta operata dall’Ausl di Modena di sospendere temporaneamente, l’attività di chirurgia ed ortopedia dell’Ospedale Santa Maria Bianca per finalizzare gli spazi e i posti letto all’emergenza epidemiologica da Coronavirus.
La notizia che l’ospedale, a partire da domani sabato 21 marzo, dovrà privarsi di un intero reparto era trapelata ieri sera. Nello specifico, l’ospedale mirandolese dovrà fare a meno di chirurgia ortopedia in quanto non si faranno più interventi urgenti che verranno dirottati invece su Carpi. «Ripeto, fatichiamo a capire – riprende il sindaco – come sia maturata la scelta, di trasferire l’operatività da un ambiente in cui i requisiti restavano comunque ineccepibili nonostante l’emergenza in corso, ad una struttura, quella di Carpi, i cui canoni di sicurezza si sono abbassati per la presenza di numerosi operatori positivi e risulta elevato il rischio di contagio tra pazienti e personale».
«Duole constatare che – aggiunge il Sindaco – la decisione da parte dell’Ausl di riservare nel Santa Maria Bianca ormai soltanto posti letto per degenti Covid-19, non tiene conto di un fatto importante. E cioè che, il territorio mirandolese con il suo polo biomedicale (eccellenza nel mondo, tengo a sottolineare e i risultati raggiunti in questi giorni, celebrati anche recentemente dalla Regione, lo dimostrano), pur garantendo indispensabili forniture al sistema sanitario nazionale ed internazionale, non è sufficiente da solo ad evitare che l’ospedale di Mirandola rimanga indenne da pesanti contaminazioni da Covid-19. Nemmeno, di fronte al rischio che il contagio possa arrivare alla comunità produttiva che lavora da settimane su doppi e tripli turni, ci si ferma a ragionare.
Pur auspicando il ripristino delle sue funzioni al ritorno della normalità, seguito dal potenziamento più volte annunciato della struttura, resta forte il timore che il nosocomio mirandolese possa essere nuovamente depauperato. Auspichiamo anche che l’Ausl dia riscontro ufficiale di come verrà impiegato il personale delle attività sospese, perché dalle notizie che trapelano, sembra siano dirottati al Policlinico, che sarebbe comunque l’ennesima conferma delle capacità del personale del nostro ospedale», conclude il Sindaco Greco.