MANTOVA – L’ematologa Roberta Gaiardoni è stata giudicata non colpevole. Il primario e altri tre medici del reparto di oncologia del Carlo Poma andranno a giudizio in primavera del 2020. Il processo, che vede come detto sotto accusa cinque medici, tra i quali il primario Maurizio Cantore, si è concluso martedì mattina (19 novembre) con una sentenza di assoluzione. E’ stata quindi discussa la posizione della dottoressa, unico medico dei cinque rinviati a giudizio lo scorso 31 ottobre e che ha scelto di affrontare il processo con rito abbreviato, mentre gli altri quattro – il primario, il suo vice, Roberto Barbieri e le oncologhe Carla Rabbi e Maria Donatella – andranno a processo dibattimentale . Alla Gaiardoni, nello specifico, venivano contestati due casi di omicidio colposo relativi al decesso di una paziente che aveva un tumore al seno e di un altro con un cancro ai polmoni. Accuse già cadute davanti al giudice per l’udienza preliminare visto che lo stesso pubblico ministero aveva chiesto l’assoluzione per non avere commesso il fatto. I reati contestati a vario titolo al resto dello staff medico – nei confronti dei quali la procura aveva individuato precise responsabilità da dimostrare relative alla morte o alle lesioni arrecate a quattro pazienti – sono: omicidio colposo, lesioni aggravate con l’ipotesi di procedure diagnostiche e terapeutiche inadeguate, falso in atto pubblico e violazione delle norme sulla privacy.
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