EGOGNAGA – La progettata ubicazione alla periferia di Pegognaga del sesto maxi impianto italiano d’accumulo elettrochimico a ioni di litio ha acceso un vivace dibattito in consiglio comunale: maggioranza e minoranza su opposti fronti, più con argomenti filosofico-sociali che di sostanza politica; entrambi, per loro stessa ammissione, privi d’elementi conoscitivi per giudicare l’entità di un possibile impatto ambientale con supposte ricadute sulla salute pubblica. E’ parso evidente come la psicosi indotta dalla pandemia abbia accentuato l’attenzione ad ogni progetto potenzialmente insalubre. Da una parte RiAttiviamo Pego, coalizione di centrosinistra, ha insistito sulla necessità di una pubblica assemblea partecipata da esperti, tanto più che giorni addietro con raccolta firme è stata contestata l’installazione in un quartiere residenziale di un’antenna per comunicazioni mobili. Civici Uniti, ossia la maggioranza, s’è detta invece contraria a creare allarmismi prima di disporre di dettagliati elementi conoscitivi, non foss’altro perché l’ubicazione del maxi impianto è stata scelta, dopo consulto con Regione Lombardia, dal Ministero della Transizione Ecologica, che ha competenze sulle fonti energetiche, oltre quelle sull’Ambiente. Comune e Provincia possono solo esprimere parere anche avverso ma non decisionale. L’assessore Giulia Caramaschi «Essendo un’opera di pubblica utilità, l’autorizzazione unica rilasciata dal Ministero, d’intesa con la Regione, sostituisce tutte le autorizzazioni, concessioni e atti di assenso, previsti dalle norme vigenti, anche in materia ambientale». In un’area videosorvegliata e recintata di 6000 mq, contigua al distributore IP, in fregio alla provinciale Pegognaga-Suzzara, sorgerebbe dunque un impianto d’accumulo autonomo da 6000 KW in immissione, composto da 12 container di scaffalature-batteria, altri 12 per le apparecchiature di conversione dell’energia da continua ad alternata, 4 cabine d’impianto e altre 4 d’utenza: sistema allacciato alla rete nazionale con elettrodotto interrato per 1 Km, in attraversamento di strade pubbliche. L’accumulo favorisce l’utilizzo dell’energia prodotta da impianti non programmabili come eolico e fotovoltaico, permettendone immissione e ritiro. Ciò compensa la variabilità della potenza richiesta dal sistema elettrico nazionale, supportando stabilità e regolazione della rete. Ancora Caramaschi «Questo progetto ha una rilevanza strategica nazionale, in linea con il Piano nazionale integrato Energia Clima 2030, che ha tra gli obiettivi l’abbandono del carbone per l’energia elettrica, quindi potenziamento e diffusione di eolico e fotovoltaico e relative infrastrutture e sistemi d’accumulo. Criticità da evidenziare è la localizzazione, in quanto seppur l’area da PGT di Pegognaga è destinata alla realizzazione di nuovi insediamenti a prevalente carattere commerciale, è completamente boscata. Va trovato giusto equilibrio tra l’opera di pubblica utilità come questa e il suo impatto sul territorio in ottica sostenibile, condizionandolo all’attuazione di misure di compensazione ambientale, come la riqualificazione naturalistica».
Riccardo Lonardi