PIEVE DI CORIANIO – In poco meno di nove mesi era riuscita a prosciugare le finanze dell’anziano che l’aveva assunta in casa propria come badante. Circa 50mila euro sottratti tra ori, denaro contante, assegni e prelievi da conti correnti bancari e postali. Alla sbarra per furto e appropriazione indebita era così finita una 53enne di origine ucraina. Il processo instaurato a suo carico si era aperto giusto un anno fa. Entrambi i reati a lei ascritti sono stati contestati in forma aggravata per aver approfittato dell’età avanzata – 90 anni – del suo assistito. I fatti erano occorsi tra il 18 maggio 2016 e il 2 febbraio 2017 a Pieve di Coriano. In più riprese la badante si sarebbe impossessata di titoli di credito relativi a investimenti finanziari e catastali, un libretto di assegni bancari, diversi preziosi e monete d’oro del valore di circa 18mila euro oltre ad altri oggetti. Oggetti poi rinvenuti nell’armadio della sua stanza da letto nel corso di una perquisizione eseguita dai carabinieri di Revere. L’imputata deve anche rispondere di indebito utilizzo di carte di credito in quanto impossessatasi, secondo l’accusa, di denaro contante per un ammontare di circa 30mila euro, prelevandoli dai depositi bancari e postali del pensionato, attraverso la sottoscrizione di assegni bancari e deleghe a prelievi postali. E questo dopo essere venuta a conoscenza del codice segreto. Oggi pomeriggio giudice e pubblico ministero si sono recati appositamente alla stazione dei carabinieri di Sermide per la deposizione della parte offesa, impossibilitata, data l’età, a presenziare autonomamente in tribunale.
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