MANTOVA – Nel novembre del 2017 aveva messo a segno più di quaranta colpi in soli tredici giorni. Una carriera criminale quella di Eduard Trushi vissuta in simbiosi col fratello gemello Edmond. Per quella serie infinita di scorribande i due malviventi 34enni di origine albanese con base a Castiglione delle Stiviere, erano stati pure ribattezzati i “Gemelli Lupin” del crimine. Dopo diversi arresti e contestuali accuse cadute nel vuoto, complice l’identico codice genetico l’altro giorno a carico di Eduard il tribunale di Pordenone ha emesso finalmente il verdetto finale di primo grado. L’imputato come detto era finito alla sbarra per una quarantina di furti e una ricettazione commessi nelle province di Mantova, Pordenone, Treviso e Venezia tra l’8 e il 20 novembre di due anni fa. Al termine della fase istruttoria il giudice monocratico ha così condannato il bandito a sei anni e dieci mesi di reclusione che si vanno a sommare ai cinque anni già comminati in precedenza per altri 15 eventi criminosi. Dall’attività investigativa effettuata era emerso un modus operandi della banda ben preciso. I due agivano solo di notte mentre i padroni di casa dormivano, prediligendo ville particolarmente appariscenti, l’accesso avveniva sempre mediante il perforamento delle serrature delle porte d’ingresso con un trapano elettrico silenzioso poi sequestrato e qualora le vittime colte nel sonno si fossero svegliate le affrontavano con violenza.
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