BERGAMO – “Prevedere un fondo da 35 milioni di euro per migliorare il livello di sicurezza e salute sul luogo di lavoro e favorire il ricambio generazionale ed escludere fra le piccole e medie imprese beneficiarie quelle degli agromeccanici è la rappresentazione plastica di una visione miope e pericolosa per lo sviluppo dell’agricoltura, delle buone pratiche, dell’innovazione in grado di fare rete. Il nostro augurio è che si riesca ad ampliare con il prossimo Bando Isi Inail la platea dei beneficiari, dedicando un’attenzione specifica alle imprese che operano nel contoterzismo professionale e i cui investimenti, per loro natura, comportano ricadute positive sulla filiera e, in particolare, sulle numerose imprese agricole servite”. E’ il commento di Leonardo Bolis, presidente di Confai Lombardia, sul tema del Bando Isi 2022, giudicato fuori fuoco rispetto agli obiettivi che si è dato.
“Il comparto agromeccanico – spiega il Sandro Cappellini, consulente organizzativo e alle Relazioni Istituzionali di Confai Lombardia – mentre da un lato rafforza di anno in anno il proprio ruolo in chiave di servizi professionali sempre più attenti alla sostenibilità ambientale e alla riduzione dei costi, dall’altro soffre le difficoltà del ricambio generazionale, che misure come quelle del Bando Isi Inail, unitamente magari a specifici sostegni all’interno dei Programmi di sviluppo rurale, potrebbero contribuire a superare”.