PEGOGNAGA – L’italiano. Come lingua. Ma soprattutto come persona. Poi il canto, la bicicletta e l’immancabile pizza. Sono le eccellenze di forte presa su tre giovani americani ospiti di altrettante famiglie pegognaghesi, Andrea Herenia di Phoenix (Arizona), Antonio Grazioli di East Brady (Pennsylvanya), Camdem Kegley di Fairbanks (Alaska), che in questi giorni partecipano al Cres di Pegognaga e Polesine.
Istituzione che si dimostra sempre più multietnica e multiculturale, pur mantenendo l’imprinting di cultura cattolica. Vi partecipano infatti anche immigrati musulmani, indiani, cinesi, profughi siriani e ucraini. La voglia di vivere tipica del mondo giovanile, in ambiente educativo, tendenzialmente supera le barriere etniche, ancor più di fronte alla sofferenza. Anzi, questa diventa condizione di amicizia, d’inclusione. Il 21enne Antonio Grazioli, universitario, di palese discendenza italiana, nato in Pennsylvania, racconta «Mio bisnonno Claudio Grazioli era di Sondrio. La bisnonna invece dell’Abruzzo. Studio sociologia e le lingue, italiano spagnolo francese e adesso anche ucraino, perché mi sono fatto amico di un profugo di quella martoriata terra». Gli piace l’Italia. Nella fatispecie Pegognaga. Perché qui ci si può muovere anche in bicicletta. «In America si va a piedi o in auto. Non esistono piste ciclabili. Le strade sono enormi, ma sono solo per gli autoveicoli». Doti artistiche ha il 21enne Camden Kegley proveniente dalla fredda Alaska. Frequenta la facoltà di musica all’università di Memphis nel Tennessee. «Sono qui perché voglio perfezionarmi nel canto e in italiano». Ha un gran dono: una potente voce da tenore. Chi lo conosce afferma che sarà l’erede artistico di Andrea Bocelli. «Anche mia madre ama molto l’Italia, essendoci stata per due anni per diventare stilista di moda. L’Italia porta successo. Inoltre una delle insegnanti dell’università di Memphis, Cosetta Gaudenzi originaria di Roma, mi ha consigliato di perfezionarmi qui». Contrariamente al nome che porta Andrea Herenia è una bella 20enne proveniente da Chihuahua in Messico, ma residente a Phoenix in Arizona. Studia giurisprudenza. «Mi piace immensamente la cucina italiana. Adoro la pizza». Pratica il basket e legge molti libri. Chiediamo: come trovi i ragazzi italiani? «Molto simpatici. Sono molto cordiali». Prima di proseguire cerca il consenso dei suoi connazionali, poi dice «Gli americani invece sono più superficiali». Giudizio che Camden e Antonio confermano «E’ vero: tra americani è difficile che si crei e si consolidi un’amicizia». Cosa che invece hanno trovato subito a Pegognaga. Ed è forse questa la vera ragione, oltre pizza bicicletta e bel canto, che fa loro apprezzare Pegognaga più della sconfinata e ricca America.
Riccardo Lonardi