SABBIONETA – L’hanno cantata Yves Montand, Giorgio Gaber, Anna Identici e Claudio Villa, Milva, i Modena City Ramblers che ne hanno fatto una propria bandiera, e molti altri. E bastano quelle poche parole “una mattina mi son svegliato” per capire subito che la canzone in questione è la celeberrima “Bella Ciao”, un titolo che porta subito a un immaginario fatto di lotte per la libertà.
Ma qual’è la vera storia di questa canzone che probabilmente è tra le più cantate al mondo? Lo si potrà scoprire a Sabbioneta dove giovedì prossimo alle ore 21 a Palazzo Forti verrà proiettato il docufilm “Bella Ciao – Song of rebellion”, per la regia di Andrea Vogt. L’iniziativa è promossa da Anpi Viadanese Lucia Sarzi, Anpi Casalmaggioree e Spi Cgil Mantova.
Il film documentario, grazie all’aiuto di etnomusicologi e studiosi, quali lo storico Cesare Bermani, esponente di una tradizione di ricerca basata sull’utilizzo delle fonti popolari, indaga le radici più profonde della canzone, rintracciando l’origine della melodia in canti popolari piemontesi e trentini, risalenti alla notte dei tempi. Tante le testimonianze raccolte: l’intervista a Fausto Amodei, cantautore e musicologo, il primo che nel ’63 rielaborò, trascrisse e registrò il copyright della versione partigiana di Bella Ciao; l’icona della musica popolare italiana, Giovanna Marini, protagonista dello spettacolo ‘Bella Ciao’ del Nuovo Canzoniere Italiano a regia Roberto Leydi e Filippo Crivelli, divenuto leggendario a seguito della rappresentazione al Festival di Spoleto del 1964 a causa del clamore suscitato che contribuì ad aumentare la popolarità della canzone. Ancora, il contributo di Stefano Arrighetti, Presidente dell’Istituto Ernesto de Martino, il più grande archivio d’Europa sulla canzone popolare, sociale e di lotta; di Paolo Pietrangeli, regista, scrittore, autore di “Contessa” l’inno del ’68 cantato nelle piazze da operai e studenti; di Álex Pina, produttore televisivo, sceneggiatore, regista televisivo e scrittore spagnolo, nonché showrunner della famosa serie “La casa di carta”, che ha ripreso e rilanciato il brano a livello mondiale. Altri interventi – di Gianfranco Pagliarulo, Eduardo Carrasco, José Seves, Carole Amiel e Valentini Livi (moglie e figlio di Yves Montand), Skin e Cristiano Godano, leader Marlene Kuntz – arricchiscono i contenuti del film.
Introdurrà la serata Diego Rosa, artista e ricercatore di canti popolari.