MANTOVA – Cattolica Assicurazioni parla sempre più mantovano non solo per i 208 soci virgiliani ma anche per la rappresentanza in Consiglio, con la vice presidente Barbara Blasevich e il segretario del Consiglio Alessandro Lai.
Non stupisce quindi l’interesse anche a Mantova per le ultime vicende che stanno vedendo Cattolica Assicurazioni protagonista dopo la revoca, lo scorso 31 ottobre, delle deleghe operative all’Amministratore delegato Alberto Minali assegnate al direttore generale Carlo Ferraresi.
Un provvedimento, a cui si sono dichiarati favorevoli 14 su 16 consiglieri, dovuto a quanto pare a divergenze di visione tra il Cda e l’Ad sull’organizzazione societaria, sulle strategie e sui rapporti con i soci e col mercato. Ma anche una decisione che ha portato però alcuni soci ad una serie di azioni, pure attraverso i media, contro il Consiglio di Amministrazione e il management della società.
Ultima iniziativa, in ordine di tempo, quella di Francesco Brioschi e Massimiliano Cagliero, che hanno richiesto tramite la lettera di un legale di avere maggiori dettagli sulla revoca delle deleghe all’ex Ad, nonostante questa eventualità non sia contemplata dalla legge e dai regolamenti.
Il CdA rispondendo duramente alla richiesta, ha ricordato quanto la posizione dei “dissidenti” sia destituita di ogni fondamento, considerato come la scelta presa dal Consiglio sia stata adeguatamente comunicata.
L’iniziativa dei due soci di minoranza arriva dopo una serie di appelli e dichiarazioni a sostegno della decisione del Cda tra cui quelli di due importanti associazioni legate a Cattolica, quali Asscat, rappresentata da Maurizio Messina, e da Valorizziamo Cattolica, presieduta da Luigi Spellini.
Poi si è unita la rete nazionale degli Agenti Cattolica, il cui presidente ha espresso il proprio sostegno alla decisione.
Nelle ultime ore comunque sia Brioschi che Calogero hanno dovuto fare marcia indietro. I due avevano infatti dichiarato di rappresentare almeno il 2,5% dell’azionariato di Cattolica Assicurazione, abbastanza per chiedere una assemblea che rovesci l’attuale Consiglio di amministrazione. E’ invece emerso, e loro stessi lo hanno dovuto precisare, che Brioschi agisce “a titolo personale e per conto di Sofia Holding” e il secondo “a titolo personale”. Insomma, i due azionisti possiedono circa lo 0,5% di Cattolica, ben lontani dalle quote minime necessarie per dare il via alla battaglia in Consiglio.