MANTOVA “La linea indicata dall’assessore lombardo Fabio Rolfi in materia di sostenibilità è pienamente condivisibile e traccia i lineamenti fondamentali di un’agricoltura altamente rispettosa delle esigenze del consumatore e fortemente competitiva in uno scenario internazionale”.
Così il presidente di Confai Mantova, Marco Speziali, ha commentato le recenti dichiarazioni rilasciate dall’assessore lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi, Fabio Rolfi, in occasione della Fiera zootecnica di Cremona.
“Quando si parla di sostenibilità ambientale in agricoltura – ricorda Speziali – ci si riferisce principalmente a come le aziende agricole possano mettere in atto atteggiamenti virtuosi sotto il profilo ambientale, rispettando le normative vigenti e traendo vantaggi concreti da modelli gestionali orientati alla tutela degli ecosistemi e delle aree rurali in genere”.
Per Confai Mantova, il ruolo preminente del territorio lombardo in termini di produzione di energia verde è una prova tangibile delle affermazioni dell’assessore, quando ricorda – a titolo d’esempio – che si concentra in Lombardia oltre il 40% di tutti gli impianti di biogas presenti in Italia.
Un’altra componente fondamentale di un’agricoltura lombarda sempre più eco-friendly è data senz’altro dall’apporto del mondo agromeccanico. Un’indagine effettuata dal Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con Confai Lombardia e Caiagromec Academy, ha rilevato le differenze esistenti in termini di impatto ambientale tra le operazioni in campo realizzate da imprese agromeccaniche e le lavorazioni effettuate da coltivatori dirette e imprese agricole operanti in conto proprio.
“I risultati dello studio hanno dimostrato in forma inequivocabile che un aumento delle operazioni svolte dalle aziende contoterziste porterebbe ad una forte riduzione dell’impatto ambientale derivante dalla meccanizzazione agricola – fa notare il direttore di Confai Mantova, Sandro Cappellini – con grandi benefici per gli ecosistemi e i territori di riferimento. Ad esempio, passando da una lavorazione in conto proprio ad una in conto terzi si rileva una riduzione fino al 70% nella formazione di polveri. Molto interessante anche il dato relativo alla riduzione del riscaldamento globale medio generato dalle lavorazioni in campo, che si riduce di quasi il 25% quando l’operatore è un agromeccanico: una riduzione di impatto ambientale dovuta fondamentalmente all’atto livello di efficienza e al costante rinnovo del parco macchine proprio delle imprese agromeccaniche”.
Il contoterzismo consente una gestione effettivamente sostenibile del territorio coltivato, grazie ad una riduzione delle singole operazioni e dei transiti e il controllo automatico della distribuzione dei prodotti fitosanitari e dei fertilizzanti. A livello territoriale, inoltre, è dimostrato come il ricorso ai servizi agromeccanici da parte delle aziende agricole generi un complessivo miglioramento dell’utilizzo delle risorse irrigue, applicando il principio dell’apporto di quantità differenziate di acqua secondo le necessità dei singoli terreni sottoposti a lavorazione.
“A fronte del ruolo ineludibile che il mondo del contoterzismo agrario è chiamato a svolgere in vista della piena affermazione di un’agricoltura sostenibile – conclude Speziali – è pertanto necessario che le istituzioni regionali e nazionali offrano anche alle imprese contoterziste adeguati strumenti di politica agraria per garantire il massimo impulso al processo di innovazione tecnologica in agricoltura. Confidiamo che tutto ciò possa darsi in termini di applicazione nazionale e regionale della programmazione per lo sviluppo rurale post 2020, sanando una disparità non più tollerabile tra gli agromeccanici e gli altri attori del settore primario”.