MILANO – “La Sinistra sa solo criticare. Impari invece a fare squadra nell’interesse del territorio”. Sarebbe ora che la Sinistra mantovana la smettesse di raccontare stupidaggini e giocare a scaricabarile. Perché così l’unico risultato che ottiene è danneggiare il territorio. Su un episodio come i danni causati dal maltempo a Gonzaga e nel Mantovano sarebbe meglio se facesse squadra nell’interesse dei cittadini. Invece sa solo criticare”. E’ il commento del consigliere regionale leghista Alessandra Cappellari, agli attacchi della sinistra circa la gestione dell’emergenza maltempo tra la fine di luglio ed i primi di agosto.
“La Regione ha eseguito in modo corretto le procedure per l’accertamento dello stato di emergenza, ha raccolto le segnalazioni dei comuni e inviato la relazione contenente i danni pervenuti da tutte le province lombarde, Mantova compresa”, prosegue la Cappellari; “nonostante sia noto e certo che Regione ha fatto quanto in suo dovere, l’esponente mantovano della segreteria Regionale del Pd, Marco Carra, attacca Regione Lombardia, tentando di far credere ai cittadini che lo stato di emergenza non sia ad oggi stato approvato a causa di mancanze Regionali, senza rendersi conto che un simile atteggiamento, oltre che non corrispondere a verità e quindi essere foriero di informazioni non corrette ai cittadini”.
“Mi stupisce poi – prosegue la Cappellari – che simili dichiarazioni vengano esternate nonostante esponenti del PD fossero presenti e ben felici di accogliere la visita dell’assessore Rolfi (unico recatosi sui luoghi) e fossero altresì soprattutto presenti al sopralluogo dei tecnici del dipartimento di protezione civile nazionale mandati da Roma per la verifica dei danni sul territorio mantovano a inizio agosto, dopo la relazione ricevuta appunto da Regione Lombardia. Ogni amministratore pensi alle procedure che l’ente che amministra deve porre in essere, che sono precise e con tempi ben stabiliti: a forza di cercare errori inesistenti di Regione Lombardia si rischia di incappare in errori propri che si possono ritorcere poi sulla cittadinanza”.