PIEVE DI CORIANO – L’altare della “Madonna con il Bambino tra i santi Sebastiano e Rocco” torna a Pieve di Coriano. Un’operazione culturale portata avanti da Palazzo Ducale in collaborazione con la Scuola di Restauro degli Istituti Santa Paola e la Parrocchia dell’Assunzione della Beata Vergine Maria di Pieve di Coriano, Diocesi di Mantova. Il prezioso altare ligneo, venduto dalla parrocchia nel 1932 alla Soprintendenza e custodito presso la reggia gonzaghesca fino ai giorni nostri, è stato ricollocato nel luogo per il quale fu originariamente concepito tra Cinque e Seicento, ovvero all’interno della Chiesa della Beata Vergine di Pieve di Coriano. Gli oneri per il trasporto sono stati a cura degli Istituti Santa Paola che, dal 2014 fino agli scorsi mesi, si sono occupati di effettuarne il restauro.
“La Diocesi di Mantova è grata alla direzione di Palazzo Ducale – afferma Don Stefano Savoia, Direttore dell’Ufficio Beni Culturali, Edilizia di Culto, Arte Sacra della Diocesi di Mantova – per aver portato a compimento questa importante operazione di valorizzazione culturale. La Parrocchia di Pieve di Coriano ha accolto con entusiasmo il ritorno del prezioso bene artistico, sottoposto a un delicato e paziente lavoro di restauro nel Laboratorio dell’Istituto Santa Paola. La chiesa “matildica” di Pieve, una delle più importanti del territorio, così come la ammiriamo oggi è frutto di un radicale intervento di restauro stilistico all’inizio del secolo scorso. Per mettere in luce le strutture romaniche è stata spogliata di quasi tutti gli arredi rinascimentali e barocchi, in gran parte ceduti ad altre chiese e allo Stato. I tempi sono cambiati e i principi di conservazione e fruizione dei beni culturali riconoscono che un’opera d’arte è decisamente più apprezzabile nel contesto di origine, soprattutto se di carattere religioso. Siamo inoltre grati al Ministero per i Beni Culturali che – attraverso le sue istituzioni e i suoi funzionari presenti nel territorio – esprime fiducia alle comunità parrocchiali e ne accompagna la crescita culturale”.