ROMA – Un “Patto per il Green Deal” con le agricoltrici al centro della transizione verde annunciata dall’Europa. Promotrici della sicurezza alimentare, custodi di biodiversità e sostenitrici della tutela di paesaggio e territori, le oltre 200.000 imprenditrici agricole italiane vogliono essere in prima linea nella costruzione e nell’attuazione di questa rivoluzione green da un trilione di euro di investimenti in dieci anni. E’ il messaggio lanciato da “Donne in Campo”, l’associazione femminile di Cia-Agricoltori Italiani, dalla sua Assemblea nazionale, in videoconferenza, “Seminare biodiversità per raccogliere futuro, ricamare paesaggi, coltivare foreste”.
Ricucire gli strappi tra la sostenibilità economica e quella ambientale e sociale, i tre pilastri dello sviluppo sostenibile dettati dall’Onu, su cui ora non c’è sempre raccordo o connessione, un grosso impegno in ricerca e innovazione e la futura Pac: questi i punti fondamentali per le Donne in Campo presentate alla ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova, che, intervenuta all’Assemblea via web, ha raccolto subito l’appello.
“Accolgo il vostro appello -ha dichiarato la ministra Bellanova – se non ci può essere futuro verde senza la centralità dell’agricoltura, non ci può essere centralità dell’agricoltura senza le donne”.
Cia-Agricoltori Italiani sostiene e rilancia con il progetto “Il Paese che Vogliamo”, rimodulato alla luce del Covid-19. “L’emergenza ha rimesso in discussione tutti i modelli di crescita -ha sottolineato il presidente nazionale Dino Scanavino, chiudendo i lavori dell’Assemblea di Donne in Campo- riaffermando la funzione strategica dell’agricoltura e il valore sociale delle zone rurali d’Italia. Adesso ripartiamo da qui per costruire un nuovo piano di sviluppo del territorio nazionale, frenando il fenomeno dell’abbandono delle aree interne, lavorando da subito all’appuntamento del Green Deal europeo con investimenti in innovazione e sostenibilità ambientale”.