Covid Italia, Ecdc: verso morti e ricoveri stabili e calo terapie intensive

I casi di coronavirus aumenteranno ancora, ma le ospedalizzazioni e le morti potrebbero stabilizzarsi, mentre i ricoveri in terapia intensiva calare. L’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, prevede questo per l’Italia nell’ultimo report settimanale che analizza la situazione Covid-19 nei vari Stati di Unione europea e Spazio economico europeo.  

Nel nuovo bollettino il nostro Paese è fra i 6 classificati al livello di “moderata preoccupazione”, insieme ad Austria, Bulgaria, Islanda, Malta e Slovenia. Mentre scende da “molto alto” (8,3 su 10 nel rapporto precedente) ad “alto” (6,8 su 10) il livello di preoccupazione per l’intera area.  

Il report è relativo alla settimana 49, quella terminata domenica 12 dicembre, e le previsioni che contiene riguardano i 14 giorni successivi, quindi le settimane 50 (termine il 19 dicembre) e 51 (termine il 26 dicembre). 

Nella settimana 49 – si legge nel report – la situazione epidemiologica complessiva di Ue/See è stata caratterizzata da un tasso di notifica di casi Covid “elevato e in rapido aumento”, e da un tasso di mortalità “in lento aumento”. La previsione dell’Ecdc da qui alla settimana 51 è di un’ulteriore tendenza alla crescita dei contagi, con però un trend stabile di ospedalizzazioni e decessi e una tendenza al calo nei ricoveri in terapia intensiva.  

Il tasso complessivo di notifica dei casi Covid per l’area Ue/See è stato nella settimana 49 pari a 783,7 per 100mila abitanti (809,1/100mila la settimana precedente), tornato a scendere dopo 9 settimane di aumento. Il tasso di mortalità per Covid-19 a 14 giorni è stato di 58,8 decessi per milione di abitanti (55,8/milione la settimana precedente), stabile da 3 settimane. Dei 29 Paesi con dati sui ricoveri/intensive fino alla settimana 49, sono 12 (in calo) quelli che hanno riportato una tendenza all’aumento rispetto alla settimana precedente. Per la maggior parte degli Stati la situazione epidemiologica viene considerata di preoccupazione “alta o molto alta, in particolare nelle zone occidentali e settentrionali di Ue/See, in gran parte determinata – precisa l’Ecdc – dall’elevata trasmissibilità della variante Delta che ha limitato la riduzione della trasmissione” virale “ottenuta con la vaccinazione”.  

Nel dettaglio, nella settimana 49 la situazione è classificata come “estremamente preoccupante” in 2 Paesi (Francia e Liechtenstein), di “forte preoccupazione” in 21 (Belgio, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Spagna e Svezia), di “moderata preoccupazione” in 6 (Austria, Bulgaria, Islanda, Italia, Malta e Slovenia) e di “scarsa preoccupazione” in uno (Romania).  

 

(Adnkronos)