MANTOVA – “Sono le piccole imprese lombarde e italiane a pagare il prezzo più alto del caro energia con aumenti pari al +23,8%, a fronte del +2,1% di Paesi manifatturieri e limitrofi come Francia e Germania”. I dati forniti da Confartigianato sottolinea una situazione allarmante per famiglie e imprese.
“Gli aumenti di prezzo provocati dalla guerra in Ucraina stanno mettendo in ginocchio le piccole imprese lombarde che, già prima della pandemia, pagavano il prezzo dell’energia elettrica più alto d’Europa. Servono misure immediate per il prossimo inverno. In particolare, siamo più che favorevoli all’introduzione di un tetto al prezzo del gas e a interventi mirati a sostegno delle MPI per salvaguardare competitività e occupazione come l’annullamento degli oneri generali del servizio elettrico anche per il III trimestre dell’anno” commentano il presidente lombardo, Eugenio Massetti, e il presidente di Confartigianato Imprese Mantova Lorenzo Capelli.
Confartigianato sollecita, inoltre, l’applicazione alle piccole imprese, per il primo trimestre 2022, del credito d’imposta già previsto per le imprese energivore e gasivore. Per semplificare il calcolo del credito d’imposta, Confartigianato propone che, nel caso di identità del fornitore di energia tra i primi due trimestri del 2019 e i primi due trimestri del 2022, sia il venditore stesso a fornire i dati utili a determinare il contributo straordinario.