REVERE – Nei primi quattro mesi del 2022 in provincia di Mantova ci sono state 37 denunce per atti persecutori che si aggiungono alle 126 dell’intero 2021, 85 quelle per maltrattamenti che vanno a sommarsi alle 292 di un anno fa.
E’ quanto emerso durante il il convegno sul “Codice rosso” promosso dalle associazioni “Otium” e “Tiro a segno nazionale” e tenutosi nei giorni scorsi a Revere, che ha visto confrontarsi il procuratore capo di Mantova Manuela Fasolato, il questore Giannina Roatta, la criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone e lo psichiatra Andrea Pinotti.
Moderato dal giornalista Giancarlo Oliani e da Isabella Spinardi, e introdotto dal sindaco di Borgo Mantovano Alberto Borsari il convegno, in una sala consiliare di Palazzo Ducale gremita dove erano presenti anche oltre quaranta avvocati, ha focalizzato alcune problematiche dei reati contro la violenza domestica e di genere, come l’importanza del supporto alla persona offesa da parte di tutti i soggetti con cui questa viene a trovarsi dopo la denuncia. Ma anche alcune difficoltà che fino ad oggi non hanno consentito di frenare l’aumento dei reati da codice rosso come la “scarsità di personale e risorse economiche” evidenziata dal Procuratore capo di Mantova Manuela Fasolato.
Il questore Roatta, nel sottolineare come pure nel mantovano le denunce siano in aumento anche per una maggior consapevolezza delle donne di fronte al fenomeno, evidenzia l’importanza che il fenomeno del “codice rosso” venga affrontato all’interno delle famiglie e nelle scuole, lo stesso di quanto ribadito dalla criminologa Bruzzone la quale insiste sulla necessità che gli stereotipi intorno a uomini e donne che alimentano la violenza vengano debellati. Una battaglia dunque che si potrà vincere solo se si saprà prevenire e non curare, per dirla in gergo medico, perchè il problema è prima culturale e poi penale.
Vedi tutti i dettagli nel video servizio con anche le interviste al procuratore capo di Mantova Manuela Fasolato e al questore di Mantova Giannina Roatta