MANTOVA – Sono 332 i nuovi casi di Covid nell’ultima settimana in provincia di Mantova. A dirlo sono i dati di Ats Val padana aggiornati a ieri che registrano 72 casi nel distretto di Guidizzolo, 91 in quello di Mantova, 94 in quello di Suzzara e 75 in quello di Viadana.
Con questi numeri sono praticamente raddoppiati in due settimane i nuovi positivi al Covid nel Mantovano (erano 163 quattordici giorni fa) e sono aumentati di cento unità (+30%) nei confronti del 232 di venerdì 8 settembre.
Con un tasso 81,32 positivi ogni 100 mila abitanti, la provincia virgiliana si colloca al quinto posto in Italia per incidenza più alta in una classifica guidata dalla vicina Cremona (96,65), Padova (89,11), Pavia (86,79) Venezia (82,35) e quindi Mantova.
A livello nazionale crescono ancora i contagi Covid. Nell’ultima settimana si registrano 30.777 casi, in aumento del 44,4% rispetto ai 21.309 della scorsa settimana. Questo il dato del monitoraggio Covid-19, a cura dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute.
La percentuale di reinfezioni Covid in Italia resta “stabile intorno al 39%”, con la variante Eris che sta emergendo sempre di più, mentre al momento non risulterebbe essere stata rilevata Pirola.
In base ai dati di sequenziamento depositati nella piattaforma nazionale I-Co-Gen, nell’ultima settimana monitorata (fine agosto) si confermava “per lo più la co-circolazione di ceppi virali ricombinanti Omicron riconducibili a XBB, di cui il 13,9% XBB.1.5”, la variante Kraken. E si osservava però “una predominanza di sequenze riconducibili a EG.5, pari a 43,5%, in crescita rispetto alle settimane precedenti”. Nell’ultima settimana di campionamento consolidata (21-27 agosto), riporta il documento di Iss-ministero della Salute, “EG.5.1.1 è risultato essere il sotto-lignaggio più frequente (15,5%) confermando il dato osservato a livello internazionale, che riporta una crescita di EG.5.1 e relativi sotto-lignaggi”.
Alla data di estrazione dei dati (11 settembre 2023) invece “non risultano depositati in I-Co-Gen sequenziamenti attribuibili al lignaggio BA.2.86”, Pirola, oggetto di monitoraggio da parte di Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e Oms. Una variante, ricordano gli autori del report, caratterizzata “dalla presenza di numerose mutazioni nella proteina spike rispetto al lignaggio parentale BA.2 ed ai lignaggi XBB attualmente circolanti”. In definitiva lo scenario è in linea con quanto emerso dall’ultima flash survey che vedeva già “EG.5, alias Eris, quale variante di Sars-CoV-2 prevalente in Italia”. Gli studi ad oggi effettuati, spiegava la relazione tecnica sui risultati dell’indagine, evidenziano che EG.5 è caratterizzata da “un elevato tasso di crescita che, insieme ad una diminuita capacità neutralizzazione da parte di anticorpi verso altre varianti”, e ciò “giustificherebbe la sua prevalenza in diversi Paesi”. Tuttavia, “ad oggi non si evidenziano rischi addizionali per la salute pubblica rispetto ai lignaggi co-circolanti”.
Gli esperti comunicano che i sintomi riscontrati finora nei pazienti colpiti dalla variante Eris sviluppano un quadro clinico del tutto simile alle già note manifestazioni di Covid. Ad esempio la dottoressa Kristina K. Bryant, specialista nel campo delle malattie infettive pediatriche presso il Norton Children’s Infectious Diseases, ha parlato alla rivista ‘Health’ di sintomi simili a quelli tipici della variante Omicron. Per la precisione, molti pazienti hanno riferito di aver accusato sintomi simili alle più comuni allergie: tra questi si parla di naso che cola, tosse, mal di gola e congestione delle vie respiratorie superiori. Trattandosi di variante dominante, Kristina K. Bryant consiglia comunque di non sottovalutare le sue manifestazioni. Nel caso di Pirola anche febbre alta, raffreddore e perdita del senso del gusto o dell’olfatto.
Il vaccino di Moderna adattato alla variante Covid Kraken funziona anche su Eris e Pirola. Lo sottolinea la stessa azienda americana a commento del via libera del comitato tecnico Chmp dell’Agenzia europea del farmaco Ema al vaccino Spikevax XBB.1.5. “I dati degli studi clinici” sul vaccino di Moderna adattato alla variante XBB.1.5 di Sars-CoV-2 indicano che il prodotto induce “un aumento da 8,7 a 11 volte degli anticorpi neutralizzanti contro le varianti” virali “circolanti, comprese BA.2.86” ribattezzata Pirola, “EG.5” o Eris “e FL.1.5.1”. “La raccomandazione positiva del Chmp per il nostro vaccino anti Covid-19 aggiornato – dichiara il Ceo di Moderna, Stéphane Bancel – rappresenta una pietra miliare fondamentale, considerando che osserviamo una crescente trasmissione di Sars-CoV-2 in tutta Europa. Il nostro vaccino adattato genera una forte risposta immunitaria umana contro le varianti circolanti, tra cui BA.2.86, EG.5 e FL.1.5.1, e sarà uno strumento chiave per la protezione”, assicura l’amministratore delegato. “Stiamo lavorando con i governi di tutta Europa – aggiunge – per includere il nostro vaccino aggiornato nei programmi di vaccinazione nazionali, per garantire un portafoglio diversificato che offra la scelta del vaccino e l’accesso a formulazioni in fiale monodose che possono limitare gli sprechi”.