“Nessuna divisa nazista nella Colonna della Libertà”. E a Felonica si inaugura il monumento all’Aviazione Brasiliana

A sinistra una divisa nazista e a destra una dell'esercito regolare tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale

FELONICA – “Non ci sarà alcuna divisa nazista nella Colonna della Libertà ed è lo stesso regolamento a vietarlo. Ci saranno solo divise degli eserciti regolari tedeschi che combatterono nella Seconda Guerra Mondiale. Se non si conosce la storia sarebbe meglio tacere”. Non ci sta il direttore del Museo della Seconda Guerra Mondiale del Fiume Po di Felonica Simone Guidorzi a vedere la manifestazione che organizza da 15 anni venir strumentalizzata politicamente.

L’Anpi di Mirandola (Mo), Rifondazione Comunista e alcuni parlamentari Pd hanno infatti polemizzato duramente nelle scorse ore per la presenza, a loro dire, tra i circa 400 figuranti, di persone con indosso le divise naziste.
Non ci sono e non ci sono mai state divise naziste esattamente come non ci sono divise della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale (le Camice nere italiane) o della G.N.R (la Guardia Nazionale Repubblicana della Repubblica di Salò)” prosegue Guidorzi che affida anche a un comunicato ufficiale la spiegazione di cosa la Colonna della Libertà è e cosa rappresenti. “‘La ’Colonna della Libertà’ è organizzata da due importanti Musei inerenti la Seconda Guerra Mondiale (oltre a Museo di Felonica c’è il Museo Gotica Toscana di Scarperia ndr) che una volta all’anno portano fuori dalle loro mura il loro contenuto per avvicinarlo alla popolazione. E’ un evento itinerante nato nel 2008. Ha ricevuto già due volte l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e nel 2014 gli equipaggi sono stati ricevuti dal Santo Padre proprio per i valori fondanti dell’evento che sono pace e democrazia”.
“La ’Colonna’ è composta da oltre 100 veicoli storici militari originali dell’epoca e dei relativi equipaggi di cui una aliquota in uniforme storica a corredo del veicolo. E’ un evento aperto a tutti e si rappresentano gli attori protagonisti della Liberazione principalmente alleati, come inglesi e americani, ma anche minoranze come brasiliani, indiani, etc., civili, partigiani e tedeschi. Questi ultimi, da sempre in aliquote ridotte inferiori al 5% dei presenti, rispettano rigorosamente il regolamento della manifestazione che vieta tassativamente non solo uniformi politiche e di reparti discutibili come SS NSDAP, etc. ma anche ogni forma di comportamento non consono alla situazione. E’ infatti vietato marciare, cantare o tenere qualsiasi comportamento irrispettoso verso il prossimo. Inoltre i veicoli tedeschi entrano nelle città sempre in coda alla Colonna. Lo stesso dicasi per i reparti italiani e sono vietate le uniformi PNF, MVSN e tutte le uniformi politiche”.

E effettivamente la Colonna della Libertà, che partirà da Felonica il 22 aprile nel pomeriggio, dalla prima edizione del 2008 ha toccato tante città di mezza Italia, e l’Anpi in alcune edizioni ha anche collaborato alla sua organizzazione. L’Associazione Nazionale Partigiani di Mirandola invece ha preso la distanze, anzi ha proprio contestato la manifestazione per la presenza “di figuranti della Repubblica Sociale Italiana e dell’esercito nazista”. Che invece non ci sono.

Ci sarà invece prima della partenza della Colonna, il 22 aprile alle ore 15 a Felonica in Piazza Municipio, l’inaugurazione del monumento 1° Grupo de Aviação de Caça da Força Aérea Brasileira. E’ sempre Guidorzi a spiegare che “si tratta di una iniziativa nata lo scorso anno di concerto con l‘Ambasciata Brasiliana in Italia. Parlando infatti con alcuni responsabili dell’Ambasciata abbiamo scoperto che ogni anno il Brasile ricorda l’impresa del 22 aprile 1945 quando i cacciabombardieri P47 Thunderbolt del 1° Gruppo di Aviazione Caccia, effettuarono una grande offensiva, registrando un record di 44 decolli in 11 missioni in un solo giorno con 22 piloti. Più di 80 veicoli tedeschi furono distrutti, oltre a fortificazioni e carri armati. Il contributo della Forza Aerea Brasiliana alla gurra di Liberazione è stato unanimamente riconosciuto e mai sarà dimenticato” .

Nella foto a corredo dell’articolo una divisa nazista, quindi delle SS, e una dell’esercito regolare tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale. La differenza effettivamente è evidente. “Wehrmacht Heer e Luftwaffe erano arruolamenti soprattutto di leva, mentre le SS erano volontari che prima dovevano essere passati per le varie specialità di indottrinamento del Partito Nazionale Socialista e dovevano aver dimostrato l’appartenenza alla razza ariana” spiega Guidorzi

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