SAN BEDENEDETTO PO – Servirà una nuova gara d’appalto per la realizzazione del tratto in golena del nuovo ponte di San Benedetto Po.
E’ questa la decisione a cui è arrivata la Provincia di Mantova, dopo aver sentito i pareri del proprio staff legale capeggiato dall’avvocato Arrigo Gianolio, e dopo aver sentito anche l’avvocatura di Regione Lombardia. Troppo alti, secondo Palazzo Di Bagno, i costi che comporterebbero i lavori per la realizzazione della parte golenale del manufatto per poter operare con un affidamento diretto, nonostante i tentativi di trovare con Toto una soluzione.
E’ il dirigente del Settore Lavori Pubblici della Provincia Antonio Covino a spiegare, insieme al presidente dell’Ente Carlo Bottani, come si tradurrà la decisione presa. Praticamente a conclusione dei lavori di traslazione del nuovo ponte in alveo sulle pile provvisorie, “operazione che lo metterà in sicurezza” sostengono dalla Provincia, “all’altezza della rampa dal lato Bagnolo San Vito sarà realizzata una spalla che consentirà l’accesso al nuovo ponte. A metà lunghezza dell’attuale ponte ci sarà una passerella che consentirà di trasferire il traffico dal ponte in alveo nuovo al tratto in golena attuale. In questo modo si eviterà di far continuare a transitare il traffico sul ponte in alveo attuale che, com’è noto, è molto ammalorato”.
Per il tratto in golena si procederà però a una nuova gara d’appalto. Si potrà procedere con questa però solo una volta che saranno completati i lavori di raccordo e quelli della passerella a metà ponte attuale. Lavori che dovrebbe eseguire Toto.
Ma l‘azienda tuona contro la decisione della Provincia tanto che dalle dichiarazioni di quest’ultima sembra che ci si trovi ormai di fronte a una rottura completa con l’Ente di via Principe Amedeo, se non fosse per un rinnovato auspicio da parte di Toto “di arrivare a una soluzione della vicenda nel più breve tempo possibile nell’interesse della collettività”.
Toto affida a un comunicato ufficiale la spiegazione della propria posizione. “Nel corso della riunione del 7 giugno scorso la Società si era detta disponibile a trovare una soluzione che consentisse di poter mantenere l’importo dei nuovi lavori al di sotto del 50% del valore dell’opera iniziale, così come richiesto dalla Provincia, tanto che nei giorni immediatamente successivi ha prodotto una proposta tecnico-economica rispondente alle esigenze della Provincia. Un’alternativa sicura e praticabile, su cui il Committente sembrava favorevole, in grado di garantire un collegamento funzionale tra le due sponde del fiume Po. Tutto questo nonostante Toto ritenga che, come spiegato presso le sedi competenti, vi sia la possibilità, ma forse non la volontà, di applicare il dettato dell’art. 63 del Dlgs 50/2016, che prevede la possibilità di affidare comunque i nuovi lavori senza limitazione di importo, fronteggiando così l’incremento dovuto alla lievitazione dei costi ed imposto per legge” dichiara la nota di Toto.
“Dopo questo ennesimo sforzo, la Provincia ha oggi manifestato l’intenzione di rinunciare a tale soluzione ed ha chiesto a Toto Generali Costruzioni di tornare al settembre dello scorso anno, ovvero di completare parzialmente i lavori del contratto originario, riaffidandole una parte dei lavori già formalmente stralciati. Una siffatta decisione – oltretutto, non praticabile dal punto di vista legale – che metterebbe in discussione quanto deliberato, nel settembre 2021, dal Collegio Consultivo Tecnico, chiamato a pronunciarsi sulle note controversie dell’appalto e che aveva definito legittimo, e rispondente all’interesse pubblico, lo stralcio dal contratto di affidamento (formalizzato con delibera Presidenziale dello scorso 14 dicembre 2021) di tutte le lavorazioni interferenti ed interconnesse con i lavori del Ponte in Golena (proprio quelle che ora la Provincia vorrebbe riaffidare alla Toto). Con questa decisione la Provincia torna inspiegabilmente indietro, con il rischio di far lievitare i costi dell’opera, poiché la soluzione da essa prospettata imporrebbe una realizzazione unitaria delle opere del ponte in alveo inciso e quello golenale senza soluzione di continuità che non sarebbero necessarie. Una scelta che comporterebbe un inutile spreco di risorse pubbliche” prosegue l’azienda che poi punta l’attenzione sulla questione sicurezza dell’attuale nuovo manufatto in alveo.
“’L’attuale struttura del ponte in alveo poggia su pile provvisorie, assolutamente a norma, che, in quanto tali, non sono progettate per resistere alle azioni di un eventuale sisma. È dunque imperativo, secondo i progettisti, trovare una collocazione definitiva al ponte in alveo inciso entro i 18 mesi di vita normativa residua delle pile provvisorie”.
Su questo fronte dalla Provincia assicurano che sarà trovata una soluzione tecnica per mettere in sicurezza il nuovo ponte in alveo sulle pile provvisorie anche dopo questo lasso di tempo.
“Sono assolutamente sereno, sicuro di aver operato secondo quanto la legge ci consente di fare, nel bene delle comunità, al punto che la decisione della Provincia è stata condivisa anche con i sindaci” dichiara il presidente Bottani.
E i tempi per una nuova gara d’appalto? Sembra che questi siano legati innanzitutto a quanto ci vorrà per terminare i lavori di raccordo tra il nuovo ponte in alveo e quello vecchio in golena e non è facile prevederlo visto che li dovrebbe realizzare Toto, al momento in completo disappunto con la Provincia. Una volta conclusi si dovrà procedere prima alla gara d’appalto per la progettazione del ponte in golena e poi alla gara per la realizzazione dei lavori. Inutile sottolineare che si parla quindi di anni.