SAN BENEDETTO PO – Troppe, assolutamente troppe cose che non tornano per i responsabili del Comitato Vogliamo il Ponte che stasera hanno organizzato un incontro con la cittadinanza proprio sotto all’attuale manufatto di San Benedetto Po da dove si è alzata innanzitutto forte la richiesta di un “commissario straordinario che, vista la situazione, potrebbe agire in deroga”.
La richiesta è stata inviata al Ministero delle infrastrutture ma anche al deputato mantovano del M5S Alberto Zolezzi, che l’aveva proposta in passato, il quale l’avrebbe già inoltrata a tutti i gruppi parlamentari. “Vogliamo un coinvolgimento della politica in maniera bipartisan perchè l’unica cosa che ci interessa è che si veda una fne dell’impasse del ponte” dicono dal Comitato (clicca sulle foto per ingrandirle)
Sono stati Sandro Cavazzoli e Paolo Lavagnini a sferzare gli attacchi più politici nei confronti di quelle ritenute le mancanze della Regione ma anche verso l’atteggiamento dei sindaci. “Come può essere che un sindaco dica che non ha le competenze giuridiche per contraddire la decisione della Provincia e che bisogna fidarsi per forza, quando non abbiamo visto un mezzo documento da parte dei legali della Provincia con le motivazioni di questa scelta. Toto da parte sua ha redatto tredici pagine di pareri legali con cui sostiene il contrario” tuona Lavagnini all’indirizzo di Lasagna. Ma è Manuela Braghiroli, che conosce anche le virgole della travagliata storia del ponte, a sfoderare documenti, relazioni tecniche e delibere della Provincia. Tutti documenti pubblici ma che di solito rimangono all’interno degli Enti.
Ci sono le cifre, quelli che il Comitato definisce “soldi sprecati”: 411.000 mila euro almeno spesi in “inutili progetti, incarichi a periti, ingegneri, avvocati, per citare solo alcuni dei costi più rappresentativi …. inoltre i dipendenti della Provincia hanno già percepito 155.000 mila euro di incentivi sul progetto, poi proprio nei giorni scorsi il fondo è stato incrementato fino a oltre 272 mila euro ma questo potrebbe arrivare fino a 476.000 (2% dell’appalto)” spiega il Comitato che si chiede poi che “fine faranno adesso i 5 milioni e 400 mila euro di fondi per il terremoto a cui i sindaci avevano rinunciato per convogliarli sul ponte. Sarebbero logico che ora visto che si andrà a gara ne chiedessero la restituzione”.
E poi viene illustrato un vero e proprio dossier con tutti i passaggi principali che hanno caratterizzato la storia della realizzazione del nuovo ponte dal 2013 ad oggi, iniziando con la relazione dell’ingegner Enzo Siviero, risalente proprio al 2013, in cui si evidenzia come i lavori di golena dovevano essere fatti ancora nove anni fa. E c’è anche la relazione tecnica dello Studio Polaris del 2019 con la quale si sottolinea la necessità che il tratto in golena dovesse essere costruito al 100% antisismico. Nella relazione si evidenzia che, “con ulteriori 9,3 milioni di euro si sarebbe rifatto tutto il ponte in golena ma ora questi costi sono aumentati di 6 milioni, chissà fra 4 o 5 anni a quanto ammonteranno” dichiara Manuela Braghiroli.
Insomma secondo il Comitato la situazione di stallo attuale del ponte non è altro che figlia di quanto fatto dagli Enti dal 2013 ad oggi.
All’incontro era presente anche l’ex sindaco di Quistello Luca Malavasi, oggi tra i responsabili provinciali di Azione, il quale ha annunciato che informerà della situazione del ponte il leader del partito Calenda. E’ stato anche annunciato che questi sarà tra l’altro a Mantova il prossimo 29 giugno. Il Comitato ha quindi colto l’occasione per invitare Calenda a recarsi di persona al ponte di San Benedetto Po per vedere qual’è la situazione.