MANTOVA – Se il 2021 è stato l’anno che ha visto una ripresa dell’economia superiore alle attese con un recupero dei livelli pre-pandemici, i primi mesi del 2022 hanno visto un nuovo rallentamento dovuto alla ripresa dei contagi con la nuova variante Omicron, alla crisi energetica e alla difficoltà di approvvigionamento dei materiali prima, e alla situazione di instabilità internazionale dovuta alle guerra poi.
E’ quanto emerge dal rapporto economico provinciale 2021 a cura del Servizio Informazione e Promozione Economica dalla Camera di Commercio di Mantova durante la Giornata dell’Economia 2022 presentato dal Segretario Generale, Marco Zanini,
Se il Pil italiano era cresciuto del +6.6%, Si stima invece che per il prossimo biennio, ci sia un ribasso con un +2,8% stimato nel 2022 e un +1,9% nel 2023.
La situazione nel mantovano
Sul fronte mantovano, prosegue la contrazione dello stock delle imprese mantovane, attestandosi a 37.992 unità, parzialmente dovuto anche alla cancellazione d’ufficio di un considerevole numero di imprese che va quindi a impattare sull’analisi della natimortalità. Al netto delle cancellazioni d’ufficio, il tasso di crescita risulta pari a +0,2%, inferiore rispetto sia al dato regionale sia a quello nazionale.
A risentire maggiormente di questo calo è il mondo dell’artigianato, come testimoniato dal continuo decremento del numero di aziende, cui però fa fronte un aumento delle forme organizzative più strutturate, quali le società di capitali, pur rimanendo la ditta individuale la forma più diffusa.
Il 2021 risulta caratterizzato da una forte ripresa per la manifattura mantovana, con una produzione industriale media annua in crescita del +13,1% rispetto al 2020, accompagnata da un aumento anche di tutti gli altri indicatori: fatturato, ordini interni e ordini esteri.
Stesso discorso vale per l’artigianato con la produzione media annua pari al +10%, accompagnata da una crescita di tutti gli altri indicatori. Resta ancora negativo il segno del comparto della grande distribuzione, anche se con qualche timido segnale di ripresa con una media annua relativa al volume d’affari positiva.
La disoccupazione nella provincia di Mantova mostra una sostanziale stabilità con un valore pari al 4,6%. Anche il tasso di occupazione rispetto allo scorso anno è rimasto stabile, grazie a un bilanciamento delle due componenti, pari al 65,9%.
Dal punto di vista degli scambi commerciali emergono segnali di ripresa per tutto il corso del 2021. L’anno termina con una crescita per le esportazioni e delle importazioni mantovane rispettivamente del +27,4 e del +49,5%
Nel 2019, la provincia di Mantova, con una cifra pari a quasi di 12.000 milioni di euro, ha contribuito per il 3,4% alla creazione del valore aggiunto regionale, con un aumento del +1,2% rispetto al 2018. La disaggregazione della quota di valore aggiunto per i vari settori economici, vede una predominanza del comparto degli altri servizi che costituisce il 41,4% della ricchezza mantovana, percentuale che sale al 59,3% aggiungendo anche il commercio. L’industria in senso stretto pesa per il 31,1%, mentre le costruzioni costituiscono il 4,1% del totale del valore aggiunto. Segue, infine, la quota data dall’agricoltura (5,6%) che risulta superiore non solo al dato della Lombardia e a quello dell’Italia, ma anche a quello di tutte le altre province della Regione.
“Per il 2022, nonostante la situazione di incertezza, si prevede ancora un grande impulso agli investimenti grazie ai fondi del PNRR che mette al centro tematiche come la digitalizzazione e l’innovazione, fondamentali in un momento in cui occorre essere sempre più competitivi sul mercato in termini di offerta, ma anche di competenze” ha commentato Commissario Straordinario della Camera di Commercio Carlo Zanetti.