Si è conclusa da poco la cabina di regia, ma per conoscere le nuove misure bisognerà attendere molto probabilmente domani.
Il presidente del Consiglio e il Governo si prendono un po di tempo per analizzare i dati, e integrarli con alcune informazioni che dovrebbero arrivare già in serata per completare il quadro. Sul tavolo le zone rosse durante i weekend, che potrebbero essere estese a tutta Italia, i ristoranti chiusi a pranzo e anticipo del coprifuoco di due o tre ore nelle zone gialle.
L’obiettivo è quello di fermare la curva epidemiologica andando a modificare il Dpcm (molto probabilmente il nuovo testo sarà pronto la prossima settimana) entrato in vigore appena sabato scorso. Una stretta che si andrà a sommare all’inserimento del parametro dei 250 casi per 100 mila abitanti – facilitando così l’ingresso delle Regioni in zona rossa.
La velocità con cui si stanno diffondendo le varianti del Coronavirus preoccupa tutto l’esecutivo. La sintesi verrà fatta da Mario Draghi, che analizzerà i dati di oggi e domani, da cui dipenderanno il peso delle misure che saranno inserite per modificare il decreto.
L’urgenza è dettata dai dati che arrivano quotidianamente. Ieri in Italia sono stati registrati 19.749 contagi e 376 morti, con un tasso di positività al 5,7% e pazienti in aumento nelle terapie intensive (ora sono 2.756, +56 rispetto a martedì). Tra le regioni, riflettori puntati sui 4.084 nuovi positivi della Lombardia e sui 2.709 della Campania, che si trova già in zona rossa con regole e misure rigide.
Un altro fronte aperto è quello dei vaccini, per cui si attende il primo approvvigionamento di 6,5 milioni di dosi e il secondo più sostanzioso, tra aprile e maggio, di 36,8 milioni di dosi da Pfizer, AstraZeneca e Moderna. Con questo quadro, se confermato, si potrebbe rivalutare l’ipotesi di un lockdown nazionale concentrato in un paio di settimane per procedere a una vaccinazione di massa.
Alla riunione hanno partecipato, oltre al presidente del Consiglio, Mario Draghi, il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, i ministri Mariastella Gelmini, Dario Franceschini, Elena Bonetti, Giancarlo Giorgetti, Roberto Speranza, Daniele Franco, Stefano Patuanelli, Patrizio Bianchi, il Segretario generale di Palazzo Chigi, Roberto Chieppa, il Capo di Gabinetto, Antonio Funiciello, il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro e il direttore del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli.