Quirinale 2022, Draghi ‘scompare da radar’: torna il ‘where is Mario?

(Adnkronos) – Prima Matteo Salvini, poi Enrico Letta. E forse, al telefono -per via dei problemi di salute- Silvio Berlusconi. Si rincorrono le voci di contatti, in queste ore decisive, tra i leader delle maggiori forze politiche e il presidente del Consiglio Mario Draghi. Anche se smentite dai rispettivi staff. Mentre a Palazzo Chigi torna con forza il refrain ‘Where is Mario?’, frase che i media statunitensi attribuivano all’ex presidente Usa Barack Obama, che negli snodi economici più complessi della sua presidenza era solito chiedere al suo staff di raggiungere al telefono Mario Draghi, per un consiglio, un confronto, un consulto. 

Anche oggi nella sala stampa di Palazzo Chigi e nella piazzale antistante l’ingresso della sede del governo risuona la domanda, perché il presidente del Consiglio -che a sorpresa questa mattina avrebbe incontrato il leader della Lega Matteo Salvini, per un confronto che tuttavia Palazzo Chigi né conferma né smentisce trincerandosi dietro il ‘no comment’- nel primo pomeriggio, attorno alle 15, si è allontanato per un’oretta scarsa per poi far ritorno nella sede del governo. 

Tanto è bastato, in ore frenetiche per via della corsa al Quirinale, per scatenare il panico tra i cronisti, alle prese con l’ansia da ‘buco’: ‘dove è stato? Chi ha incontrato?’, la domanda che rimbalza assieme ai rumors di incontri in agenda con i leader di partito, che tuttavia non vengono in alcun modo confermati dallo staff del presidente del Consiglio. Tanto meno dai team dei leader di partito. Sebbene in Transatlantico, tra i capannelli dei parlamentari dem, non viene escluso che oggi ci possa essere stato un contatto tra Draghi e il segretario del Pd, Enrico Letta. Così come viene confermato, da fonti di governo, che Draghi potrebbe incontrare o contattare in queste ore altri leader e big di partiti: “finalmente ha capito che se vuole andare al Colle deve darsi una mossa anche lui…”, il commento puntuto che accompagna le confidenze di ministri. 

(Adnkronos)