PEGOGNAGA – E’ sensazione diffusa a Pegognaga che la dedicazione della nuova chiesa parrocchiale alla Terza Persona della Divina Trinità abbia colto parte della popolazione impreparata. E’ percepibile un certo smarrimento, perché l’aspettativa era assai diversa. La maggioranza dei pegognaghesi prospettava che la chiesa fosse intitolata ad un Santo, al quale far risalire un legame con la sociomorfologia del territorio, che è eminentemente agro-zootecnico e artigiano-industriale, «In coerenza – scrive il saggista Vittorio Negrelli – con le tradizioni della comunità locale, pensando ad un Santo o ad una santa particolarmente legata alla collettività laurenziana». «Non doveva essere intitolata con un altro nome?», è la domanda spontanea che pone su Facebook Emanuela Romanini. Perché lo Spirito Santo sorprende i più? Perché in passato l’edificazione di una chiesa era evento storico identitario della comunità stessa. Nel 1082, quando Matilde di Canossa fece erigere sul punto più alto del territorio una chiesa, consultando la gente del posto, la dedicò al Santo della graticola, ossia San Lorenzo. Fu consacrata infatti in piena estate, quando l’aggressività del solleone diventava all’epoca più insopportabile di oggi per i lavoratori dei campi e per i molti poveri del territorio. San Lorenzo diacono, dedito alle opere di carità in Roma, vuole la tradizione che sia stato messo a morte a fuoco lento dall’imperatore Valeriano, divenendo così protettore di chi è sottoposto a lavori usuranti e a povertà e miseria. Diverrà il patrono ufficiale della comunità pegonaghese. Nella seconda metà del 1600 è legata a problematiche umane anche la dedicazione della seconda chiesa eretta, che divenne poi la parrocchiale del paese: quella di San Giorgio, santo leggendario che sconfisse il drago dimorante in uno stagno minacciante la popolazione. Anche questa dedicazione, di significato metaforico, per traslazione esaltava la lotta della comunità contro il drago dell’epoca, incarnato dal fiume Po, le cui esondazioni autunnali e primaverili provocavano grandi disagi e persino lutti. Tant’é che già in epoca romana gli abitanti del posto, per rabbonire il fiume gli dedicarono un tempio intitolato appunto Pado Patri. Oggi logo civico di Pegognaga. E’ con la consacrazione, il 20 ottobre 1950, della mastodontica parrocchiale, che si interrompe la tradizione di legare la chiesa alle esigenze quotidiane della comunità. Venne infatti dedicata dal vescovo dell’epoca Antonio Poma alla Madonna Assunta, essendo in quell’anno proclamato il dogma dell’Assunta. «Per Pegognaga la centratura sullo Spirito Santo – sostiene il parroco don Flavio Savasi – indica il rafforzare e il far crescere lo stile di comunione. Mettersi in ascolto per lasciarsi guidare dallo Spirito; far esperienza di comunione e di armonia nelle celebrazioni, per camminare insieme trovando occasioni di dialogo nel paese con le varie realtà. Vuol dire essere attenti nello scoprire lo Spirito che agisce in tutti gli uomini di buona volontà, creando esperienze di nuove inclusioni e solidarietà». Il vicesindaco Antonio Lui, che ha presenziato alla veglia di dedicazione «Penso di interpretare il sentimento di tutta l’Amministrazione comunale e di esprimere anche l’emozione personale. E’ sicuramente condivisibile la dedicazione allo Spirito Santo: il vescovo, nello scegliere, non ha tenuto presente solo la comunità cristiana, bensì tutti gli uomini di buona volontà come già nel 1962 ha indicato il Concilio Vaticano Secondo. Da amministratore, esterno un’emozione assai viva che ho provato, quasi quotidiana, quando aprendo la finestra dell’ufficio in Comune osservavo il cantiere della chiesa che stava nascendo. Non era la curiosità di osservare l’avanzamento di una costruzione qualsiasi, ma percepivo qualcosa di assai più importante. Emozione accentuata quando un giorno si sono sentite suonare le campane, come se quel suono fosse davvero l’annuncio che stava nascendo qualcosa di veramente importante per Pegognaga». Con lo Spirito Santo insomma Pegognaga e soprattutto i pegognaghesi è destinata a crescere umanamente e socialmente
Privacy Overview
This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.