Cartiere Pro- Gest: l’onorevole Zolezzi chiede al Governo lumi sui rifiuti ancora stoccati nell’area dell’azienda

MANTOVA – Il parlamentare M5S Alberto Zolezzi ha scritto un’interpellanza al Ministro dell’ambiente e al Ministro della giustizia in merito alle oltre 100mila tonnellate di rifiuti che continuano a permanere, in aree inadeguate, presso la cartiera di via Poggio Reale a Mantova.
“La visualizzazione aerea degli stessi rifiuti consente di affermare che la situazione è pressoché immutata rispetto all’aprile 2019 quando denunciai la situazione e spiegai che quei rifiuti provenivano dagli Usa – afferma Zolezzi -. Da allora è stata data notizia di un’indagine della Procura di Mantova con perizie ma non si sa quali reati siano stati riscontrati né come si pensa di risolvere questa gravissima situazione. Nel giugno 2019, con un esposto, ho portato la situazione all’attenzione della Procura Distrettuale antimafia di Milano – competente nel caso si dimostrasse un traffico illecito di rifiuti – tantopiù se transfrontaliero. I rifiuti depositati sul piazzale e sulle aree verdi non usufruiscono di pozzetti di raccolta o canali di convogliamento del percolato; nonostante alcune fonti di stampa affermino che i rifiuti siano stati coperti. Basta effettuare un sopralluogo dell’area per verificare che ad oggi la stragrande maggioranza dei cumuli di carta da macero è ancora scoperta. Ho chiesto, dunque, ai Ministri se i rifiuti siano ancora sotto sequestro, se siano a conoscenza dell’esito delle perizie e di eventuali reati riscontrati anche in merito alla possibile sospensione dell’AIA e alla riduzione delle capacità di impresa – ha proseguito il deputato del M5S – Se vi sia poi un rischio attuale di percolamento ovvero se sia già stato stato riscontrato il percolamento di acque contaminate in falda o nel vicino fiume Mincio e se la Direzione Distrettuale Antimafia sia stata coinvolta nelle indagini. Vorrei sapere anche se durante le indagini siano stati analizzati gli aspetti finanziari, anche al fine di recuperare fondi per la bonifica dell’area inquinata e se, pur nel pieno rispetto dell’indipendenza della magistratura, il Ministro dell’ambiente voglia esercitare i poteri sostitutivi vista la grave situazione e l’apparente inerzia degli enti locali»
«Un anno e mezzo di rifiuti lasciati in condizioni inadeguate non è accettabile per una città già ferita dal punto di vista ambientale, con 89 decessi l’anno per le sole polveri sottili stimati dalla ATS Valpadana. Questa gestione dei rifiuti – concludono Rabitti e Zolezzi – pone seri dubbi sulla sostenibilità della produzione presso Pro- Gest nonostante le lotte dei comitati abbiano al momento scongiurato la costruzione dell’inceneritore. Attendiamo con urgenza risposte e continueremo a sollecitare tutte le autorità preposte».  «Dopo un certo periodo un deposito temporaneo di rifiuti diventa discarica, non si comprende come i rifiuti siano ancora lì a cagionare danni al già precario equilibrio del Parco del Mincio, fra l’altro al confine con il SIN del polo chimico. È possibile l’inquinamento delle falde e del Mincio stesso, altro che laghi balneabili», ha affermato Paolo Rabitti che ha seguito dall’inizio la vicenda del subentro di Pro- Gest alla Burgo.