Coronavirus, a Boretto il Sindaco Benassi frena la “caccia all’untore”: «Serve consapevolezza, non pettegolezzo»

BORETTO (REGGIO EMILIA) – A Boretto, nel Reggiano, è iniziata la “caccia all’untore”: proprio in queste ore, infatti, si starebbero diffondendo delle voci su casi di positività al covid-19 riguardanti un cittadino borettese.

Sulla questione non si è fatta attendere la reazione decisa del Sindaco Matteo Benassi. «Vorrei ribadire un concetto importante: la malattia di una persona non è in nessun modo una colpa o una macchia sulla fedina penale, per questo è giusto preservare la privacy di chiunque sia malato o anche di chi, semplicemente, sia in quarantena per via di contatti a rischio. Per questo motivo, la caccia all’untore nel 2020 non ha senso e si trasforma spesso in pettegolezzo o pura curiosità.

Per tale ragione – prosegue Benassi – notizie in merito non devono essere né smentite, né confermate: la Regione Emilia Romagna si occupa della comunicazione in merito alla diffusione del contagio e l’ASL, l’igiene pubblica in particolare, sono attive in tutta la regione per prendersi cura dei malati e per esercitare la sorveglianza attiva. Sapere se a Boretto ci siano uno, due o dieci casi non serve a nulla e a nessuno: occorre consapevolezza che gli organi sanitari territoriali interverranno laddove necessario, anche solo per il semplice monitoraggio. Per tutti gli altri, come ribadito più volte in questi giorni, basterà attenersi alle semplici norme igieniche ormai ben note ad ognuno».