Coronavirus, a Suzzara e Gonzaga tutto sotto controllo alla rsa Boni e all’ospedale civile. Cambiato solo il regime degli ingressi dei visitatori

L'ospedale civile di Gonzaga

SUZZARA/GONZAGA – Tutto sotto controllo nelle strutture di lunga degenza del Basso Mantovano. Si potrebbe dire quasi di normalità. Sì, perchè alla rsa Boni di Suzzara, così come all’ospedale civile di Gonzaga, entrambi tra i maggiori punti di riferimento della zona per il ricovero di anziani in situazioni di fragilità, le procedure raccomandate a livello regionale e dall’ATS a fronte dell’emergenza Coronavirus fanno già parte delle pratiche quotidiane degli operatori.

La casa di riposo suzzarese resta funzionante sia in regime residenziale che semiresidenziale. «Proseguono gli ingressi e le dimissioni, così come l’assistenza domiciliare integrata, il nuovo regime di “rsa aperta” e la consegna dei pasti a domicilio per gli utenti di Suzzara, Motteggiana e Pegognaga – spiega il Dott. Remo Tedesco, direttore segretario della Rsa “Boni” e “Boni 2”, che al momento ospitano complessivamente quasi 160 utenti. – Per contenere il potenziale rischio di contagio, abbiamo provveduto a contingentare gli ingressi dei visitatori: uno solo per ospite, ed esclusivamente per quei casi che necessitano di maggiore assistenza al momento della somministrazione dei pasti oppure per i soggetti più fragili. All’ingresso della struttura è obbligatoria la disinfezione delle mani. Seguiamo tutti i protocolli, ma questo lo facciamo già in condizioni di normalità».

Stessa “strategia” all’ospedale civile di Gonzaga, che al momento conta una settantina di pazienti: «Abbiamo limitato gli ingressi dei famigliari alle due fasce orarie che corrispondono alla somministrazione dei pasti principali», spiega il direttore generale Cesare Sacchi. Anche qui le indicazioni dell’ATS sono seguite alla lettera già in condizioni di normalità. Chiuso per quattro giorni, a scopo precauzionale, il poliambulatorio MediGo: da oggi fino a giovedì compreso.