Coronavirus, tre casi positivi a Brescello, famigliari e conoscenti in quarantena

Piazza Matteotti a Brescello

BRESCELLO (REGGIO EMILIA) – «Allo stato attuale tre nostri concittadini si trovano ricoverati presso una struttura ospedaliera essendo risultati positivi al tampone del Covid-19. I famigliari, in contatto diretto con i casi positivi, si trovano in quarantena». A dare la notizia è il Sindaco di Brescello, Elena Benassi.

«Non c’è alcuna necessità di divulgare le generalità dei soggetti, poiché la situazione viene monitorata a più livelli organizzativi, pertanto nessuna informazione verrà data in merito. Siamo in contatto con la Prefettura, le autorità sanitarie ed i medici di famiglia, per monitorare la situazione. Sono state attivate le procedure previste dal protocollo per coordinare l’attività di controllo sul territorio. Saranno inoltre attivate a breve dal Comune misure di sostegno per i casi in isolamento volontario/obbligatorio.

Anche gli ospedali – prosegue il primo cittadino – si stanno organizzando in merito alla gestione delle attività ambulatoriali e dei ricoveri programmati: è infatti fondamentale garantire la disponibilità di posti letto per trattare gli eventuali nuovi contagiati. Si lotta contro una malattia nuova, poco conosciuta anche dal Sistema Sanitario: in alcuni casi si manifesta senza sintomi, in altri degenera, con conseguenze gravi per il paziente.

Per questo faccio appello al senso di responsabilità di ognuno e chiedo ancora una volta di attuare tutte le misure previste dal Ministero della Salute, applicandole in modo rigoroso e a limitare il più possibile le uscite e gli assembramenti. In questo particolare momento siamo in molti a sacrificare momenti della quotidianità, ad esserne danneggiati o infastiditi ma perché questi sacrifici siano efficaci occorre essere coscienziosi e attuare le misure che di volta in volta sono e saranno previste.

Invito tutte le persone che hanno più di 65 anni o che presentano particolari patologie a non uscire e a rallentare gli scambi di socializzazione poiché sono la categoria più vulnerabile. Facciamo prevenzione insieme – conclude Benassi, – cambiamo momentaneamente le nostre abitudini, attiviamo in modo forte e deciso il nostro senso di responsabilità verso noi stessi e la nostra comunità».