MANTOVA – L’ospedale Carlo Poma di Mantova una trincea contro l’avanzata del coronavirus fin dall’inizio dell’emergenza. E i suoi medici, infermieri, operatori sanitari stanchi, stremati come mai prima, da settimane sono lì in prima fila a combattere il nemico invisibile più devastante dell’ultimo secolo. Hanno fatto della loro professione una missione e alcuni di loro la stanno pagando anche a caro prezzo.
Anche al Poma ci sono cinque contagiati tra medici e infermieri. Loro però non mollano e chiedono anche a noi di non mollare, con l’unica grande arma a disposizione che abbiamo: stiamo in casa.
Lo stesso che ci dice dalla sua pagina facebook il primario della pneumologia del Carlo Poma Giuseppe De Donno in un post drammatico ma allo stesso tempo carico di speranza in cui si rivolge a tutti noi….con un appello accorato
“Arrivato a casa da poco. Giornata intensa e a tratti drammatica. Il dolore di aver dovuto chiudere il Reparto di Pneumologia. La gestione di 15 letti di terapia intensiva respiratoria. Le prime guarigioni. L’uso di nuovi farmaci. Vedere fraterni amici o familiari di fraterni colleghi e doverli curare senza mai perdere la lucidità. E i miei angeli: infermieri, OSS, fisioterapisti, medici. Il regalo di un casco antiSARS-COV2. Il confronto con il mio Sindaco ed il mio caro amico Medico di Medicina Generale Stefano B. che rischia ( come tutti i medici di medicina generale), come noi.
Tutto sarà invano se i cittadini non rispettano un rigoroso isolamento. E se si ammalano sanitari ed amministratori sarà via di non ritorno. Io non mollo. I miei colleghi non mollano. ASST MANTOVA NON MOLLA! Ma voi cittadini dovete aiutarci. Se no sarà tutta fatica sprecata”.