MILANO – Nell’anno della pandemia i giovani agricoltori resistono alla crisi, con il numero delle aziende under 35 che in Lombardia non registra flessioni a livello tendenziale, ma anzi cresce del 2% negli ultimi cinque anni. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti regionale su dati registro imprese al secondo trimestre 2021.
“Con la crisi provocata dall’emergenza sanitaria – spiega la Coldiretti – il settore agricolo in Italia è diventato di fatto il punto di riferimento importante per le nuove generazioni, tanto che nell’ultimo anno a livello nazionale sono nate in media 17 nuove imprese giovani al giorno”, secondo l’analisi Coldiretti-Divulga.
Al lavoro nelle campagne italiane c’è un esercito di 55mila imprese giovani, di cui oltre tremila in Lombardia, che hanno rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi in attività multifunzionali come la trasformazione aziendale dei prodotti, la vendita diretta, le fattorie didattiche, gli agriasilo, ma anche le attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.
I giovani sono anche i protagonisti della rivoluzione digitale nelle campagne: dall’utilizzo dell’agricoltura di precisione, ai social media per la promozione delle proprie attività: più di uno su tre (37%) usa i social network, con Facebook che rimane il canale preferito (71%).
“Nel periodo della pandemia – precisa la Coldiretti – le aziende condotte da giovani nel Belpaese si sono dimostrate anche le più resilienti, con un aumento medio dei redditi del 5,9% nel 2020 rispetto all’anno precedente, mentre quelli delle aziende over 35 sono diminuiti dell’1,3%”. La pandemia ha fatto emergere la centralità del cibo e del ruolo fondamentale degli agricoltori.