MANTOVA – Produrre energia utilizzando Gnl e Gpl in sostituzione dei combustibili fossili diventa più semplice e conveniente per i caseifici produttori di Grana Padano DOP, grazie alla convenzione stipulata tra il Consorzio di Tutela e Liquigas, società leader in Italia nella distribuzione di questi prodotti per uso domestico, commerciale e industriale.
“Da anni il Consorzio promuove attività, studi e ricerche per valutare l’impatto ambientale dell’intera filiera produttiva del Grana Padano e per adottare azioni virtuose atte a favorire la sostenibilità. Il progetto ”LIFE TTG” in essere con il Politecnico di Milano e la Cattolica di Piacenza va in questa direzione – spiega il direttore generale, Stefano Berni -. L’accordo con Liquigas è un ulteriore passo verso la sua riduzione e che punta a sostenere concretamente i caseifici nell’ammodernamento degli impianti”.
L’accordo prevede infatti la consulenza energetico-ambientale di Liquigas a favore delle aziende consorziate, con l’obiettivo di promuovere l’utilizzo di GPL e GNL, fonti pulite che favoriscono la sostenibilità industriale, ambientale ed economica dell’intera filiera. I caseifici potranno richiedere un’analisi energetico – ambientale che, partendo dal fabbisogno dei processi produttivi, permetta di individuare le azioni, gli interventi impiantistici e le procedure necessarie per sostituire combustibili fossili inquinanti e meno efficienti attualmente in uso con soluzioni a base di GNL e GPL.
“È grazie a realtà come quelle partner del Consorzio Grana Padano che il Made in Italy continua a essere apprezzato in tutto il mondo – sottolinea Massimiliano Naso, Responsabile Vendite Italia Grandi Impianti e GNL di Liquigas -. Oggi queste realtà industriali devono vincere la sfida della sostenibilità per crescere e svilupparsi, una sfida che passa anche dalla scelta consapevole del rifornimento energetico. Infatti, frequentemente queste aziende si trovano in aree off-grid, non raggiunte dalla rete del metano, e per produrre hanno bisogno di maggiori quantità di energia che spesso proviene da fonti meno sostenibili. Con la firma di questa Convenzione, vogliamo contribuire a migliorare l’impatto ambientale della filiera casearia sull’intero territorio, rendendo i processi produttivi più efficienti e assicurando una riduzione delle emissioni atmosferiche attraverso l’impiego di impianti più moderni e sicuri.”
La produzione di Grana Padano DOP necessita di una costante produzione di energia termica e trova in queste fonti con un alto potere calorifico, una soluzione che contribuisce significativamente alla lotta all’inquinamento dell’aria, grazie ad emissioni vicine allo zero di polveri sottili e altri inquinanti, senza produrre residui pericolosi o negli impianti e non inquinando suolo, sottosuolo e falde acquifere.
“Nel 2021 il Consorzio ultimerà uno studio, affidato ad importanti atenei ed istituzione europee, per creare un software da fornire alle aziende per ridurre l’impatto ambientale della filiera, arrivare ad un’eco-progettazione di tutte le fasi di lavorazione e dare al consumatore attraverso un sistema integrato di packaging le informazioni sulle performance ambientali del Grana Padano. Tra queste saranno fondamentali quelle sulle emissioni nell’aria, che con questa convenzione vogliamo ridurre – sottolinea il Direttore Generale del Consorzio –. Le giovani generazioni con le proteste dei Fridays for future e Papa Francesco con i suoi continui richiami ci chiedono di fare e il mondo del Grana Padano ha già cominciato alcuni anni orsono”.