Il centro sinistra chiede per Polesine una piattaforma videosorvegliata per la raccolta del verde

Il segretario del Pd di Pegognaga Marco Carra

POLESINE (Pegognaga) – Parte da Polesine la richiesta di servizi più a misura di residente e sopratutto più a misura di anziano. E’ il caso, ad esempio dei cassoni di raccolta del verde, strumenti pensati per contenere una quantità di rifiuti derivanti dagli sfalci di giardini privati siti in un quartiere e quindi non facilmente gestibili per persone di bassa statura  e per quelle che in ragione dell’età avanzata hanno difficoltà di movimento, che tuttavia si danno da fare per mantenere in ordine la propria abitazione.
Il problema, la cui soluzione in verità avrebbe dovuta essere anticipata dallo stesso gestore raccolta rifiuti, cioé Tea, e in via subordinata dalla amministrazione comunale, viene invece segnalato da alcuni residenti nella frazione pegognaghese Mara Aladrovandi, Aldo Bettegazzi e Alberto Lui, militanti Pd che ne hanno discusso con il segretario di circolo Marco Carra, concordando l’emissione del comunicato che qui riportiamo, col quale, molto opportunamente, suggeriscono altresì di sostituire i contenitori con una piattaforma di raccolta videosorvegliata.
«Chiediamo all’Amministrazione Comunale di Pegognaga – scrivono nel comunicato firmato da militanti e segretario – di adoperarsi con determinazione per far togliere i cassoni per la raccolta del verde, situati a Polesine in via Bertazzoni, vicino al campo di calcio, e in via Petrate, in quanto totalmente inaccessibili per le persone normali. In particolare, per le persone anziane. Come possono essere utilizzati dai cittadini cassoni alti circa due metri? Come è possibile che non ci si accorga di mettere a disposizione dei cittadini degli strumenti completamente fuori dalla realtà? I cittadini pagano le tasse e devono poter usufruire di servizi efficienti e praticabili. Non è rispettoso nei loro confronti rendere il conferimento del verde una missione impossibile.
Per queste ragioni, l’Amministrazione deve proporre a Tea l’eliminazione di quei cassoni e realizzare una piccola ed adeguata piattaforma in cemento videosorvegliata per prevenire ed evitare i possibili e spesso segnalati abusi e per consentire il conferimento del verde in condizioni umane. Chiediamo che questo problema venga affrontato e risolto in tempi brevi. La comunità di Polesine merita di essere seguita e non abbandonata o, peggio, oggetto di attenzioni solo durante la campagna elettorale».
Riccardo Lonardi