PEGOGNAGA – Il quotidiano elevarsi delle strutture murarie che danno corpo visibile alla nuova parrocchiale di Pegognaga infonde un senso di serenità e di identità non solo alla comunità cattolica laurenziana, ma a tutta la popolazione.
Il lavoro, che risulta decisamente usurante sopratutto in questo periodo di solleone delle maestranze, che con ammirevole impegno lavorano a ritmo serrato al sacro immobile, é quanto mai apprezzato e lodato. D’altro canto, al cospetto delle attese dell’intera popolazione che pensava di vedere in funzione anche i cantieri comunali negli otto anni trascorsi da quando il sisma del maggio 2012 ha messo fuori uso, oltre le chiese del territorio, le scuole elementari di via Roma e il Teatro Comunale di stile neoclassico di piazza Vittorio Veneto, ad oggi il cantiere parrocchiale é l’unico a soddisfare in qualche modo il senso di unità e identità dell’intero paese.
E’ perciò che i pegognaghesi si mostrano particolarmente interessati allo stato dell’arte del lavori, che è così descrivibile da quanto percepibile dall’esterno del cantiere: completata al grezzo é l’ala delle attività parrocchiali. Si tratta di un‘unica aula, suddivisibile con parati mobili e perciò opportunamente adattabile alle esigenze della comunità.
Accogliente poi per la sua bellezza stilistica é la loggia coperta, interna alla zona giardino, che s’intravvede da via Castello. Quanto alla tanto attesa parrocchiale, del fronte-Chiesa é stato realizzato fino all’altezza di 3,20 metri il fianco sinistro, adiacente ai locali delle attività pastorali. E’ in via di realizzazione il fianco destro, quello verso Villa Angeli. Pure il quale fino a 3,20 mt d’altezza. Già nella fase di struttura scheletrica s’intravvede l’entrata all’aula liturgica della chiesa, in convergenza verso l’interno, che offre accoglienza alla comunità.
L’aspetto dell’accoglimento da piazza Matteotti si ripropone a 75 anni dall’abbattimento della Parrocchiale dedicata a San Giorgio. Resta ora la parte di fondo della chiesa, ovvero la facciata rivolta verso piazza Castello, che risulta più complessa. D’essa s’intravvede la posa della prima porzione di casserature che conterranno i getti della parte bassa. Nei prossimi mesi dovrebbe cominciare a vedersi l’esecuzione della parte pilastrata, che si ergerà sulla fascia di base dell’aula liturgica.
I pilastroni saranno alti sul fronte e sul retro della chiesa, con un andamento cosiddetto a capanna. Saranno bassi sulle fiancate. Oltre ad assolvere ad una funzionalità estetica, avranno lo specifico compito di reggere la copertura dell’edificio, ossia il tetto, che per risultare più leggero sarà supportato da travi in acciaio. A tetto completato comincerà quindi la fase delle finiture: mattoni, infissi, impianti di vario ordine, pavimenti.
Riccardo Lonardi