Nessuna continuità territoriale: Pegognaga e Motteggiana hanno ufficializzato il divorzio

Il Sindaco di Pegognaga, Matteo Zilocchi

PEGOGNAGA  A distanza di poco meno di un anno, il negativo esito referendario sulla proposta di fusione tra Pegognaga e Motteggiana fa sentire un altro duro contraccolpo. I nuovi sindaci, Matteo Zilocchi e Stefano Pelicciardi hanno deciso anche lo scioglimento dell’Unione Terre di Zara e Po, in forza della quale tutti i servizi dei due Comuni sono unificati dall’1 gennaio 2019. Operazione delicata, nella stessa misura in cui é stata complessa la loro unificazione. Ragione per la quale non é stato possibile, hanno spiegato entrambi i sindaci nell’apposita conferenza stampa di ieri, effettuarla al momento dell’insediamento dei nuovi esecutivi. In buona sostanza, non sussistendo stretta contiguità territoriale, sopratutto per i cittadini di Motteggiana si tradurrebbe in disagio doversi rivolgere a Pegognaga per questioni burocratico-amministrative. Non così oneroso per loro sarebbe doversi rivolgere a Suzzara «Con la quale – ha rimarcato Pelicciardi – c’è maggiore convergenza storico-culturale. D’altro canto tutto é scaturito dall’esito del referendum del 23 settembre 2018, con l’80 per cento dei miei concittadini che ha detto no alla fusione, e del 60 per cento quelli di Pegognaga. Segnale questo da tenere in conto per il futuro assetto di Motteggiana. E’ quindi una scelta condizionata dagli stessi cittadini. Non é né contro, né per ripicca». Onda lunga del trionfo del no-fusione, dunque. Eppure lo stesso Pellicciardi, parlando di convergenza con Suzzara ha concluso “Nel corso del quinquennio amministrativo si può puntare alla fusione”. Insomma non una preclusione preconcetta. Sulla stessa linea d’onda anche Zilocchi, secondo il quale Pegognaga ha una convergenza cultural-territoriale con Gonzaga, Comune col quale sta progettando l’aggregazione di progetti culturali. Aggregazione della polizia municipale invece

Riccardo Lonardi