Il vino è femmina? Di certo è sempre più donna il messaggio lanciato alla Cantina di Quistello

QUISTELLO – ll vino è femmina?”: “Senz’altro è anche femmina almeno fino a quando una coppia non entra in un ristorante e il cameriere porta senza esitare la carta dei vini sempre e solo all’uomo”.
Così il simpatico giornalista e scrittore Bruno Gambarotta ha fatto subito sorridere i numerosi commensali che hanno partecipato sabato sera al nuovo evento organizzato dalla Cantina di Quistello. Una cena inframezzata dai dialoghi di Gambarotta e della giornalista e scrittrice Cinzia Montagna, spesso affiancati dal presidente della Cantina Luciano Bulgarelli, sulle ragioni che hanno poi portato a dire che il vino per molti versi è anche femmina, come rimarcato anche da alcune donne che per professione si occupano di agroalimentare e vino, me le componenti maschili ci sono e si fanno ben sentire
Durante la serata è emerso che tante sono le donne che si occupano sopratttutto di comunicazione del vino, come tante sono quelle impiegate in altri ruoli nelle aziende vitivinicole ma poche ancora quelle che si occupano direttamente della produzione. Per quanto riguarda il lessico invece collegato al vino sembra proprio che la vittoria sia al femminile come dimostrano i tanti nomi tra i quali vite, vendemmia, uva, cantina, botte e bottiglia.
Ma la serata ha consegnato alla Cantina di Quistello un’altra medaglia, simbolica in questo caso, ma di certo di grande soddisfazione: Bruno Gambarotta, astigiano doc, ha infatti dichiarato di amare tantissimo il lambrusco mantovano e la sua presenza a Quistello non era dunque casuale. Un bel riconoscimento arrivato dunque da un grande esperto di enogastronomia e che peraltro proviene dalla terra dei grandi rossi piemontesi. Ma del resto la qualità non ha confini, e il fatto che i vini della Cantina quistellese continuino a prendere premi in tutto il mondo ne è la conferma.