Viola Messori è la svolta dem per Pegognaga

Giulia Buzzi, Viola Messori candidata sindaco, e Francesca Roveri

PEGOGNAGA – Tre giovani donne, Viola Messori, Francesca Roveri e Giulia Buzzi, si sono proposte come artefici del cambiamento nella guida amministrativa di Pegognaga: Viola come prossimo sindaco, Francesca come rinnovatrice del Pd, Giulia coordinatrice della coalizione Pd e forze di sinistra a cominciare dal Movimento Cittadini Attivi.
Ripropongono la formazione di RiAttiviamo Pego propulsore del rinnovamento, cominciando dal recupero di antifascismo, inclusione, pace. Per dare maggior forza alle idee hanno scelto di rivitalizzare il vecchio metodo di socializzazione diretta con la popolazione su piazza Matteotti. Sulla quale è convenuto un pubblico numeroso sfidando il sole battente. «Sono una giovane donna alla prima estate da militante. Lavorare insieme può fare la differenza. Il 2019 ha permesso di fermarci e di analizzare i nostri errori. Siamo i giovani per la Resistenza costruita dai nostri nonni. Rivendichiamo un partito politico nuovo. Possiamo con Viola costituire il cambiamento di Pegognaga» sottolinea Roveri.
«Quattro anni di minoranza rappresentano la tappa di un percorso e di un risultato di cui la scelta di Viola come candidata sindaco costituisce la sintesi» ha dichiarato Buzzi.
Saranno organizzati cinque tavoli tematici: ambiente, agricoltura, scuola, sanità e antifascismo con 40 attivisti compresi tra i 25 e i 45 anni.
«La svolta – ha concluso Buzzi – è nelle persone e nel metodo».
Viola Messori, la candidata, coerente col proprio nome s’è presentata con completo viola, mostrando sicurezza e convinzione nelle proprie idee. E’ partita dalla descrizione di sé riuscendo ad infondere nell’uditorio, per altro già convinto, la certezza che la sua candidatura, unanime nella coalizione, è la più promettente per cambiare Pegognaga. «Vorrei – ha detto – che la mia candidatura fosse un monito perché noi donne possiamo generare il cambiamento. La questione morale è la forza del noi».
Per Pegognaga potrebb’essere la volta di un sindaco donna.

Riccardo Lonardi