Auto incendiata a Levata, denunciato un vicino di casa del proprietario del mezzo carbonizzato

MANTOVA – Individuato dalla Polizia  l’uomo che, nella notte tra il 20 e il 21 maggio a Levata,  ha dato fuoco ad un’auto: si tratta di G. U., 47enne mantovano incensurato e vicino di casa del proprietario del veicolo carbonizzato. Questa mattina all’alba gli inquirenti della Questura hanno sottoposto l’indagato ad una perquisizione personale e domiciliare presso la sua abitazione nel corso della quale gli investigatori hanno rinvenuto ulteriori e significativi elementi probatori riguardo alla presenza di costui sul luogo dell’incendio al momento dell’accensione del fuoco all’interno dell’auto. Il 47enne è stato quindi denunciato per il reato di incendio doloso e dovrà ora rispondere davanti al giudice della sua delinquenziale condotta, mossa da futilissimi motivi, la quale, tuttavia, avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi sia a danno degli abitanti della zona.
IL FATTO
Nella nottata del 20 maggio scorso una pattuglia della Questura è intervenuta a Levata chiamati dai Vigili del Fuoco i quali avevano appena spento le fiamme che avevano poco prima incendiato e distrutto completamente un’autovettura parcheggiata di fronte all’abitazione del proprietario. Gli agenti , da subito, avevano riscontrato alcuni particolari indizi i quali avevano lasciato presagire che l’incendio potesse essere di origine dolosa.
Uno dei finestrini del mezzo era stato infranto e sul sedile anteriore, lato passeggero, erano stati trovati, seppur danneggiati dal fuoco, un paio di guanti da lavoro ed una bottiglia di plastica, anch’essa liquefatta, che, probabilmente, aveva contenuto il liquido infiammabile utilizzato per appiccare le fiamme. Sul marciapiede, a qualche metro di distanza, erano stati anche rinvenuti un accendino tipo “zippo” ed un attrezzo frangi-vetri. Sin da subito, pur non escludendo alcuna ipotesi investigativa, gli inquirenti avevano indirizzato subito le indagini sulla pista di un possibile screzio tra vicini di casa, degenerato in un atto inconsulto di estrema gravità. Inoltre, è stato possibile appurare come G. U., nella stessa mattinata dell’attacco incendiario alla autovettura di proprietà del suo vicino di casa, si sia recato al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Carlo Poma” con gravi ustioni alle mani, alle braccia ed all’addome: ustioni la cui gravità ha indotto i Medici del nosocomio cittadino a disporne il ricovero per due settimane. Al momento del ricovero, l’indagato aveva dichiarato al Pronto Soccorso di essersi ustionato da solo in quanto aveva appiccato un fuoco in stato di ubriachezza.