MANTOVA – Confesercenti lancia l’allarme della corsa delle bollette che non si ferma, e se sommata a quella delle materie prime e delle tariffe intervenute già alla fine del 2021 il rischio è inevitabile che si trasferisca sui prezzi finali. Le previsioni se non si prevedono interventi strutturali sarà di un inflazione al +5,6% prima della fine dell’anno.
Dall’analisi dei dati Confesercenti rileva un aumento dei prezzi record che non si vedeva dagli anni ‘90, che rappresenta un’ipoteca sulla ripresa e con un impatto sul Pil nell’anno in corso molto significativo visto il peso economico e occupazionale del comparto Terziario.
Il Direttore dell’organizzazione di categoria mantovana Davide Cornacchia analizza la situazione locale con “imprese che da tempo registrano aumenti strutturali sulle materie prime da ottobre 2021 con previsioni di ulteriori aumenti nei prossimi mesi, che se uniti a quelli di energia elettrica e gas danno una fotografia non incoraggiante per il futuro. E’ quindi inevitabile che per mantenere la sostenibilità aziendale alcuni prezzi finali aumentino, ma le conseguenze possono essere che molti decidano di chiudere aumentando la crisi nel nostro territorio.”
Cornacchia prosegue nell’analisi rilevando che nel primo trimestre del 2022 i costi di energia elettrica e gas per famiglie e piccole imprese sono in crescita rispettivamente del +131% e del +94% rispetto allo stesso periodo del 2021. Un aumento che – in termini reali – corrisponde ad una spesa aggiuntiva di 765 euro all’anno per le utenze domestiche e ad una vera e propria stangata per le imprese, con aumenti fino a +12mila euro annui per i ristoranti. E tutto questo nonostante gli interventi straordinari del governo.
Nel dettaglio gli aumenti per le imprese – aggiunge il direttore Cornacchia – li riscontriamo così: un negozio di commercio alimentare di ortofrutta pagherà nel 2022 4.371 euro, 1.754 in più del 2021; un parrucchiere 8.108, per una maggiorazione di 3.307 euro sull’anno precedente; un bar 12.295 euro (+5.648 euro rispetto al 2021) e un ristorante 26.160 euro, con una spesa aggiuntiva vicina ai 12mila euro in più (+11.780).
Rebecchi Presidente di Confesercenti Mantova annuncia le richieste avanzate al Governo. “E’ una stangata da arginare non solo con interventi spot, ma anche con misure strutturali di tutela, in particolare per le piccole imprese. In questo contesto, abbiamo avanzato al ministro Stefano Cingolani tre proposte concrete:
– incentivare i consorzi e gruppi di acquisto di piccole imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas;
– creare un gruppo di lavoro sugli investimenti ‘green’ nelle piccole attività con i rappresentanti delle imprese,
– agevolare sul piano fiscale (anche semplificando) le comunità energetiche in quei luoghi come i centri storici che, a causa della loro posizione e dei vincoli urbanistici, sono impossibilitati a realizzare interventi per utilizzare energia rinnovabile.
Le risorse ci sono per fare tutto questo basta considerare che il solo aumento dei prezzi dei carburanti porterà nelle casse dello stato 2,7 miliardi di euro di più in accise. Un tesoretto che dobbiamo utilizzare per tutelare le piccole imprese”.