MANTOVA – Era stata arrestata ai primi del mese per avere picchiato il suo bimbo di soli 4 mesi facendolo finire in ospedale. Questa mattina i giudici del tribunale del Riesame hanno respinto l’istanza presentata dal difensore della madre per farle ottenere una misura di custodia cautelare meno coercitiva. La donna, una 30enne di origini meridionali residente a Mantova, era stata arrestata per maltrattamenti in famiglia lo scorso primo settembre in esecuzione di un’ordinanza firmata dal gip Matteo Grimaldi. A un primo interrogatorio durante il quale aveva fatto delle parziali ammissioni, ne era seguito un secondo nel corso del quale aveva invece detto che a ridurre in quel modo il suo piccolo erano stati gli altri due figli più grandi. Una versione dei fatti che non ha convinto né il gip di Mantova che i giudici del Riesame di Brescia. A segnalare il caso era stata la nonna del piccolo. L’anziana aveva scoperto che il bambino aveva bava alla bocca, vomito e manifestava sintomi epilettici. A quel punto aveva chiamato i soccorsi e il bimbo era stato immediatamente ricoverato d’urgenza nel reparto di rianimazione, in prognosi riservata. Avrebbe riportato lesioni su tutto il corpo: ematomi, emorragie e traumi cranici, oltre alla frattura delle costole e degli arti inferiori. Inoltre il bimbo avrebbe manifestato la sindrome del “bambino scosso”, una patologia che rischia di degenerare portando cecità e disturbi neurologici dall’impatto devastante. Di fronte a un quadro clinico di questo tipo il Pm competente non aveva avuto dubbi nel disporre l’immediato allontanamento dei tre figli dal nucleo familiare e il loro collocamento in una comunità. La madre invece resta in carcere.
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