SUZZARA – Dramma la notte scorsa allo stabilmento Iveco di Suzzara dove un operaio di 64 anni, residente nel bresciano, è stato colto da un malore mentre stava lavorando nel reparto montaggi durante il turno di notte. L’allarme è scattato e l’uomo è stato soccorso dai sanitari del 118 che lo hanno rianimato per 40 minuti e lo hanno poi trasportato all’ospedale Carlo Poma. Purtroppo per lui non c’è stato però niente da fare. L’operaio è morto poco dopo l’arrivo in ospedale.
Il fatto è accaduto intorno a mezzanotte e mezza e sta avendo degli strascichi sul fronte sindacale.
Come evidenzia la Fiom Cgi, nonostante quanto staca accadendo, le linee di produzione non si sono fermate dimostrando una mancanza di sensibilità notevole da parte di chi in quel momento era responsabile all’interno del reparto. Tra i lavoratori del turno di notte c’era anche un delegato Fiom che ha espressamente chiesto che le linee di produzione venissero fermate visto quanto stava succedendo ma la questi si è visto rispondere con un rifiuto. La richiesta era anche legata al fatto di permettere ai soccorritori di agire nelle migliori condizioni possibili. Sempre dalla Fiom dichiarano infatti che: “ad ogni furgone dovevano chiudere lo sportello per evitare che toccasse i soccorritori”.
A causa di ciò già la notte scorsa il sindacato ha proclamato un’ora di sciopero. Altre due ore e mezza di sciopero sono state dichiarate alla fine di ogni turno durante la giornata odierna (1° turno dalle 11, 2° turno dalle 19, il centrale le ultime 2 ore e mezza, turnino l’ultima ora e mezza).
“La Fiom non può far a meno di far notare che la salute e la sicurezza e il rispetto per i lavoratori sono più importanti del profitto”. Il sindacato del metalmeccanici della Cgil poi continua “riteniamo che sulla salute e sicurezza non ci debba essere nessun colore e nessuna differenza tra sigle sindacali, ma la realtà è diversa”.
Il riferimento della Fiom è per la presa di posizione della Fim Cisl che ha deciso di non aderire allo sciopero. La Uilm nazionale ha fatto sapere invece di essere d’accordo con la protesta decisa dalla Fiom.