Cala il sipario sul Punto nascita dell’ospedale Oglio Po: il Consiglio di Stato respinge il ricorso del 20 Comuni d’area

L'ospedale Oglio Po di Casalmaggiore
L'ospedale Oglio Po di Casalmaggiore

CASALMAGGIORE – ll Consiglio di Stato affossa definitivamente le speranze di chi voleva la riapertura del Punto nascita all’ospedale Oglio Po di Vicomoscano (Casalmaggiore).
Oggi infatti  la sezione III del Consiglio di Stato, avanti al collegio giudicante presieduto dal dall’ex ministro degl esteri Franco Frattini, ha respinto l’istanza dei venti Comuni dell’Oglio Po, sia mantovani che cremonesi, rappresentati dall’avvocato Gabriele Pafundi, che si presentava contro Regione Lombardia, Ministero della Salute, Comitato Percorso Nascite Nazionale, Ats Valpadana e Asst Cremona per l’impugnazione della sentenza del Tar di Brescia che aveva respinto il ricorso dei Comuni avverso l’annullamento della delibera di Giunta Regionale XI/267 del 28/6/2018 nella parte in cui si disponeva la cessazione dell’attività del punto nascita dell’ Ospedale Oglio Po, nonchè dei pareri del comitato percorso nascite nazionale negativi sulla deroga del punto nascita, e di tutti gli atti inerenti e conseguenti.
Il Consiglio di Stato ha confermato praticamente quanto sostenuto dal Tribunale amministrativo di Brescia ribadendo che il punto nascita dell’Oglio Po “non rispetta nessuno dei parametri dimensionali fissati dalla normativa di riferimento, e quindi né quello delle 1000 nascite all’anno che l’accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 individua come standard a cui tendere per il mantenimento dei punti nascita; né quello dei 500 parti all’anno che il decreto del Ministero della Salute dell’11 novembre 2015 fissa come requisito quantitativo necessario per conservare i presidi nei territori caratterizzati da condizioni oro-geografiche difficili”.
Il Consiglio di Stato ricorda anche che, a dispetto della carenza dimensionale, la Regione il 21 giugno 2016 ha avanzato una richiesta in deroga volta a preservare il punto nascita, ma “il Comitato per il Percorso Nascita Nazionale ha espresso per due volte il proprio parere negativo”, evidenziando anche “la limitata distanza fra il presidio e gli ospedali più prossimi di Cremona e Mantova”.