Coronavirus, a Gonzaga smart working per il 90% dei dipendenti comunali

Il municipio di Gonzaga
Il municipio di Gonzaga

GONZAGA – Fino al 25 marzo i dipendenti comunali di Gonzaga opereranno in smart working: il provvedimento interessa il 90% dei lavoratori. A darne notizia l’Amministrazione, che ha emanato un’apposita delibera dando attuazione alle disposizioni del decreto in materia di contenimento del Coronavirus.

Attivate modalità operative da remoto allo scopo di garantire i servizi pubblici essenziali e al contempo diminuire le presenze negli uffici, a tutela della salute dei lavoratori e delle lavoratrici. I responsabili di settore hanno già redatto un piano di lavoro individuale, che prevede l’applicazione del lavoro agile e il ricorso alle ferie, in accordo con i singoli dipendenti e nel rispetto del contratto di lavoro nazionale.

Presso il municipio è assicurata esclusivamente la presenza del personale che svolge attività funzionali alla gestione dell’emergenza e garantisce i servizi essenziali, in particolare lo stato civile per le registrazioni di nascita e di morte, il servizio cimiteriale, il pronto intervento e l’assistenza per assicurare la tutela fisica, la distribuzione e somministrazione del vitto a persone non autosufficienti e ai minori, il servizio di polizia municipale e di protezione civile, gli interventi e manutenzioni urgenti per la pubblica incolumità.

La cittadinanza può usufruire dei servizi su appuntamento, dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle ore 12.30 telefonando o scrivendo ai numeri degli uffici elencati nel sito istituzionale www.comune.gonzaga.mn.it. Restano invece chiusi al pubblico Biblioteca comunale e Informagiovani.

«Non appena supereremo la fase acuta dell’emergenza – spiega la sindaca Elisabetta Galeotti – con la giunta faremo il punto sulle misure di sgravio a beneficio dei cittadini che, in seguito ai provvedimenti di contenimento dell’epidemia, non hanno potuto usufruire dei servizi, e dei titolari di attività, che stanno registrando un drastico calo degli affari».