Ponte di San Benedetto, Lasagna non si arrende. Il Comitato: «Ci stanno mettendo in croce»

SAN BENEDETTO PO – Non si rassegna il Sindaco di San Benedetto Po, Roberto Lasagna. La sonora bocciatura del by-pass in affiancamento al tratto golenale del ponte per scongiurarne la chiusura per tre mesi non va giù al primo cittadino che, all’indomani della presa di posizione della Provincia, sostenuta e condivisa da una commissione tecnico-scientifica di alto livello, sta studiando una nuova strategia.

«Sono due gli aspetti che mi lasciano perplesso – spiega Lasagna. – Il primo: nel documento presentato da Palazzo di Bagno che mette nero su bianco il parere negativo della commissione circa la realizzazione della strada provvisoria in affiancamento al tratto golenale del ponte, manca il parere di AIPO, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po. Un’assenza che si fa sentire. Il motivo quale sarebbe?». Ma il sindaco non si ferma qui. «C’è in effetti un secondo elemento che “stona”: quali sono gli studi fatti? Quali gli approfondimenti e le valutazioni? Per ora non li abbiamo visti». Insomma, Lasagna non mette in dubbio l’autorevolezza degli esperti (la commissione è effettivamente composta da docenti che provengono, fra l’altro, dal Politecnico di Milano e dalle Università di Bologna e Brescia), ma vuole saperne di più. Dati ed analisi alla mano.

Sulla stessa linea Paolo Lavagnini, tra i promotori del Comitato “Vogliamo il ponte”: «C’erano tutte le condizioni per realizzare quel by-pass ma la Provincia non ha tenuto in considerazione niente e nessuno – tuona. – La volontà non c’è ora e non c’è mai stata. La Provincia sostiene che la strada provvisoria non è sicura perché l’area potrebbe allagarsi ma negli ultimi vent’anni questo non è mai successo. E se anche dovesse avvenire, la si potrebbe chiudere provvisoriamente per poi riaprirla a piena rientrata. Si tratterebbe di qualche giorno, certo non di tre mesi».

Già, tre mesi di chiusura quelli prospettati dall’ente provinciale, ma Lavagnini non si fida. «Ci stanno mettendo in croce. I cittadini sono arrabbiati e preoccupati: il problema non è quando chiuderà il ponte, ma quanto. E alle promesse non crediamo più da tempo».

Il dirigente dell’Area Lavori Pubblici di Palazzo di Bagno, Giovanni Urbani, contattato telefonicamente, dal canto suo risponde così: «Prima la sicurezza delle persone».

Nei prossimi giorni il Comitato tornerà a riunirsi con il Comune e le attività produttive del territorio. La battaglia per il ponte continua.